Addio alla fiamma tricolore simbolo dellโepopea missina
Pubblicato da admin in Politica il 21 marzo 2009
Tratto da Repubblica di FILIPPO CECCARELLI repu: Congresso in diretta su TwitterโAH, STAVOLTA รจ andata sul serio. Meglio tardi che mai, o peggio presto che sempre. Comunque, รจ fatta: la fiamma tricolore se ne va. E pur con tutto il rispetto che si deve ai simboli, e consapevoli che le insofferenze dei cronisti valgono ancora meno delle loro modeste fatiche, varrร la pena di esprimere qui un certo sollievo per il sospiratissimo โespiantoโ, come un lontano giorno volle definirlo il professor Fisichella, preclaro ideatore di An, senza alcuna ironia. Sollievo dunque per la โsfiammataโ su cui ormai un paio di generazioni di giornalisti si sono incautamente esercitati. Ma non solo loro, per la veritร . Se infatti lo stesso Fini, allโapice del tormentone, si provรฒ invano a sostenere che la faccenda della fiamma appassionava โsolo i politologiโ, sarebbe ingiusto questโoggi dimenticare ciรฒ che nel 2003 rispose โGnazio La Russa al temerario operatore dellโinformazione che lโaveva interrogato sullโopportunitร di rimuovere o meno quel simbolo: โMa lei sarebbe disponibile a tagliarsi i propri attributi?โ. Bene. Ora che il triste e doloroso adempimento รจ stato compiuto, e in congruo ritardo rispetto alla rimozione della falce e martello e dello scudo crociato, ci si limita a segnalare il nesso indicibile che in un partito iper-machista lega la simbolica identitaria alla genitalitร .
Fu infatti il padre del neofascismo italiano, Giorgio Almirante, a disegnare la fiammella, ispirandosi a un distintivo combattentistico. Era la fine del 1946 e per dire i riferimenti culturali a uno dei convenuti nello studio di Arturo Michelini, il napoletano Roberti, vennero in testa i seguenti versi di DโAnnunzio: โSolo alla morte lโanima sovrasta/ congiunta ancora al carcere dellโossa/ come fiamma si radica in catastaโ. Non era insomma, giร in partenza, un quadretto allegro. Circostanza confermata dalle strofe, pure di conio almirantiano, dellโinno del Msi, da titolo: โSiamo nati in un cupo tramontoโ. Non solo, ma nella leggenda vetero-missina, impregnata comโera di retorica hard-core, codici occulti e fantasie necrofile, il successivo trapezio da cui si sprigionava la fiamma, raffigurava una bara. Di chi fosse, a quei tempi, non cโera neanche bisogno di chiederselo. Ben si prestava oltretutto ad indicarlo lโacronimo del nuovo partito, Msi, leggibile come โMussolini Sei Immortaleโ, ovvero, secondo una piรน sorvegliata formula, โMussolini Sempre Immortaleโ.
