Caro Adalberto,
per quello che concerne la discussa vicenda elbana sulla Sanitร , divergo sulla tua pur lucida analisi. A mio parere non si tratta di essere stati coglioni, ma semplicemente un po' superficiali.
La gestione di tutta vicenda รจ stata gestita dai sindaci locali, nessuno dei quali (fatta eccezione per il Dott. Segnini) aveva le competenze e le conoscenze per poter dibattere su una tema cosรฌ tecnico, che richiedeva la profonda conoscenza sia di politica sanitaria che di gestione di problematiche piรน strettamente mediche (protocolli, linee guida, reali problemi della popolazione in base anche a elementi di statistica sanitaria, ecc.).
E' mancato a mio avviso anche un pizzico di realpolitik necessaria ad evitare posizioni demagogiche ed inadeguate ad affrontare quelle che sono le reali criticitร della Sanitร elbana.
E' altresรฌ indubbio che i nostri Amministratori hanno dimostrato attenzione ad un tema cosรฌ delicato, con un gesto plateale che comunque merita assoluto rispetto.
Tornando al tema specifico, all'indomani della stesura dell'accordo con la Regione, esternai le mie perplessitร affermando che le richieste dei sindaci, sottoscritte da Marroni, erano in parziale contrasto con il Regolamento previsto dalla legge 135/2012 articolo 15 comma 13 lettera c (il cosiddetto decreto โspending reviewโ) del Governo Monti.
Tale regolamento definisce gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi che devono possedere le strutture ospedaliere, anche per essere accreditate nel SSN e ridimensiona fortemente il sistema ospedaliero italiano.
In tale documento c'era un passaggio che sembrava scritto appositamente per l'Elba (si faceva cenno alle zone disagiate, con particolare riferimento all' insularitร ).
In queste zone disagiate era previsto un ospedale con un reparto di 20 posti letto di medicina generale, una chirurgia elettiva ridotta che effettua interventi in Day surgery o eventualmente in Week Surgery con la possibilitร di appoggio nei letti di medicina, un Pronto Soccorso, lo sviluppo della telemedicina (ovvero telerefertazione tramite una sorta di radiologia on line) e esami di laboratorio da effettuare solo in regime di urgenza in PS.
Non si parla, nel documento sulla Spending review, di Ortopedia, nรฉ di Rianimazione nรฉ di altre discipline mediche o ulteriori reparti.
Terminai quell'intervento sottolineando come tale regolamento non fosse mai stato menzionato dagli attori principali di questa vertenza e, come alla luce di quanto da me affermato, molte prese di posizione dei politici e degli stessi amministratori apparivano come "fumo negli occhi" per un destino giร scritto da tempo.
Conclusi parlando non di coglioneria (non mi sarei mai permesso) ma di incompetenza e forse di superficialitร .
Il famoso e fumoso accordo di Portoferraio non ha partorito nulla di eclatante, perchรฉ, in uno momento cosรฌ delicato, probabilmente di piรน non si poteva fare.
La Sanitร elbana va ridisegnata in toto, in base a quelle che sono problematiche ben piรน complesse e delicate e va gestita senza demagogia ma con competenza tecnica e buon senso.
I tempi sono cambiati, la medicina anche.
Per questo sarร inevitabile un progetto Elba anche per la Sanitร , che sia disegnato non (solo) dai politici e dai comitati, ma anche da chi di queste cose ha cognizione e adeguata preparazione.
Concludo, caro Adalberto, riallacciandomi al tuo intervento con un atroce dubbio "filosofico" che tu stesso mi hai instillato.
Meglio essere coglioni o incompetenti?
Con stima,
Gianluigi Palombi
