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Barbetti da Barbetti pubblicato il 14 Dicembre 2012 alle 9:34
Edizione di LIVORNO (ven, 14 dic 2012) CAPOLIVERI: RUGGERO BARBETTI DOPO L’USCITA DI SCENA «I comuni devono continuare ad esistere come municipi» Il comitato dovrebbe essere più conciliante con la gente» UNO SCONTRO tra centro-destra e centro-sinistra. E’ quello a cui in pratica si sta avviando la campagna elettorale per il referendum sul comune unico che dovrebbe svolgersi – ricorsi permettendo - in concomitanza con le elezioni politiche. L’uscita di scena di Ruggero Barbetti, unico sindaco di centro-destra dichiaratosi favorevole, ha infatti tolto al gruppo dei sostenitori dell’unica municipalità la sola voce che poteva dare allo schieramento una parvenza bipartisan. Cosa non di poco conto, in ottica del voto referendario, in un’isola dove il centro-sinistra oggi amministra solo 2 comuni su 8, uno dei quali commissariato. A poco più di due settimane dall’annuncio del suo totale disimpegno, Ruggero Barbetti è sempre più convinto di aver fatto la cosa giusta. «HO DETTO che stavo fuori – esordisce – e lo farò. Il mio atteggiamento critico non è verso l’idea del comune unico in sé che continuo a ritenere giusta, ma con chi la porta avanti. Mi riferisco ovviamente ai rapporti politici con i sindaci Peria ed Alessi. Non ci sto ad essere elogiato quando parlo di comune unico, ma bistrattato quando indico i responsabili del fallimento della sanità elbana. Le lacrime di coccodrillo ed i comizi politici di verginità non li posso accettare. Se Peria ed Alessi avessero chiesto scusa assumendosi le loro responsabilità pregresse in materia avrei fatto con loro la battaglia sulla sanità e ora la campagna elettorale per il comune unico. Ma se oggi qualcuno mi chiede se deve dire si o no al comune unico non posso rispondergli che di scegliere in base alle proprie convinzioni». BARBETTI non manca di esternare le sue preoccupazioni sulla gestione del passaggio al comune unico. «Non si possono cancellare di botto – spiega – otto sindaci ed otto comuni ed avere un commissario plenipotenziario a gestire la situazione, magari per anni. I comuni nella transizione devono continuare ad esistere come municipi. Ed i sindaci devono essere gli artefici, lavorando con il commissario, delle procedure per poter completare il percorso che porterà al comune unico vero e proprio». «QUANTO AI municipi, l’impostazione che si vuole dare con un responsabile ed altre due sole persone per me è sbagliata perchè così verrebbe data ai municipi stessi solo la gestione dei giardini comunali. Almeno nella prima fase del comune unico c’è bisogno di municipi forti con deleghe importanti. La funzione del comune unico dovrebbe essere quella di disegnare le strategie socio economiche dell’isola lasciando ai municipi la gestione ordinaria. Per non fare un comune unico “Portoferraio centrico” serve poi un luogo neutro per la sede principale. L’ideale sarebbe Lacona, località baricentrica per tutta l’isola». BARBETTI, infine, critica alcuni atteggiamenti assunti dal comitato per il sì al comune unico. «Il comitato – conclude il sindaco capoliverese - dovrebbe essere più conciliante con la gente e con le istituzioni senza scadere, per far valere le proprie ragioni, in polemiche sterili e fini a se stesse. Al suo interno mi sembra ci siano alcuni comunisti radical chic troppo spocchiosi verso i nostri concittadini che invece meritano tutto il rispetto possibile».
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