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Mauro Meoni da Mauro Meoni pubblicato il 12 Dicembre 2012 alle 17:15
[SIZE=4][COLOR=darkred]DEDICATO A CHI NON C'E' PIU'..... [/COLOR] [/SIZE] [FONT=comic sans ms][COLOR=darkred]di Mauro Meoni [/COLOR] [/FONT] In un tiepido raggio di luce che filtrava dalle serrande arrivava il primo sole della mattina, accompagnato dalla radio che non smetteva mai di suonare le canzoni del momento, ricordo soprattutto Luna di Gianni Togni, I like Chopin di Gazebo, e Self Control di Raf, e Enola Gay degli OMD, prima del ciclone Vasco che con il magico live โ€œVa bene , va bene cosiโ€™โ€ riempiva le giornate lunghissime A carpani, terra di sogni e isola che cโ€™era, i pomeriggi erano dilatati e infiniti, e la sera coi suoi tramonti del Volterraio era solo una piccola pausa dei giochi, che ricominciavano col buio Mattine di bancarelle di giornalini, di schiacce profumate, di guerre tra bande, di scoperte mitiche e segrete, e quanto era lontana casa, con mamma sempre in finestra a vedere i danni che facevamo Partite di calcetto interminabili, con due , tre o quattro tempi, e sempre col solito supertele che se si bucava erano dolori Goal continui alle saracinesche del palazzo di Mavi, con continue minacce di gavettoni del temibileโ€Mazzinoโ€ , senza poter mai sbagliare un rigore, se no i capitani Massimino e Dioni ti mettevano in porta a vita, e ogni tanto qualche occhiata alle due torinesi ricchissime che vivevano nellโ€™attico E i pomeriggi tutti a continuare le partite alla spiaggia delle Saline, che non esiste piuโ€™, da dove guardavamo una Portoferraio che sembrava terra di conquista quando la sera, tutti in camicia bianca e gel alla mela facevamo mille vasche in su e giu, con le gambe stanche per le otto ore di calcetto ininterrotte, aspettando che qualche babbo si ricordasse di venirci a prendere a mezzanotte Carpani era la magia del circolino, con campetti di canne per giocarci a Tenniset, era il pericolo di Tottero che veniva col fucile per farci smettere di giocare a Tennis al parcheggio del Conad, erano le spedizioni sulla โ€œLoppaโ€ per spaccare vetri e televisioni, e farci rincorrere dai pompieri , era la preparazione per le spedizioni di guerra contro il temuto โ€œBrunelloโ€ di cui il compianto โ€œUMEโ€ era il capo indiscusso, e faceva vestire i suoi uomini di scudi e borse di sassi, in attesa dellโ€™inevitabile scontro coi Carpanesi, e poi le pizze in venti a un tavolo da cinque da Moraldo, con la temibile e indigesta pizza mattone, che conteneva ingredienti segreti e misteriosi, era il dottor Vago che a volte mi rapiva in macchina per accompagnarlo in visite in tutta lโ€™Elba, Lincoln coi suoi giornalini, Furio col suo bastone temibile, Abramo con la sua Terza Gamba, Attilio con le sue spugnette volanti, Coradino e Ovidio con i suoi panini โ€œAltrooo?โ€ E poi il mitico Campetto dietro il Rifrullo, dove sia andava con il sole e con la pioggia, e un paio di volte anche con la neve, e il gruppo ultrasegreto K2 dove chiunque contava qualcosa, e le battute di pesca sul molo del cantierino, con esche come i Bigattini e la pasta di pane, che permettevano calate miracolose Ricordi infiniti, nomi che passano e ritrovi oggi piuโ€™vecchi, ma sempre col solito sorriso, di chi era uno di quei venti, o cento, ragazzi che passavano le loro giornate insieme, in un territorio che per confini aveva solo le estati e gli anni che passavanoโ€ฆ
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