Carissimo Valerio,
non mi piace passare per un ingenuo visionario o tanto meno per un furbastro (tesoretti ecc.).
Questa mia facciata di ottimismo nasce da una mia inveterata e pervicace volontaโ, quasi fideistica, di vedere comunque lโuscita dal tunnel in cui stiamo vivendo; forse anche una rabbiosa reazione a non piangerci addosso; non esiste peggio della disperazione.
Una volontaโ nata in quellโentusiasmante periodo che fu il โ68, poi sprofondata nella disperazione pochi anni dopo nel giorno del sequestro di Aldo Moro, dove tutti scendemmo in piazza per guardarci negli occhi per capire se potevamo uscire da quellโincubo. Dopo quel fatto nulla mi ha fatto piuโ paura, percheโ piuโ in basso di cosiโ non si poteva scendere; lentamente riprendemmo a vivere, ad avere fiducia nel futuro.
Ora stiamo vivendo una situazione simile a quel 16 marzo, forse il dramma eโ piuโ sociale che politico, ed io continuo a credere che ne usciremo. Molto lentamente, ahimeโ, percheโ i giovani questa volta non sono protagonisti.
Riguardo ai tesoretti e simili, chi mi conosce sa che i risultati della mia lunga attivitaโ professionale lโho sempre investita in economia reale, cercando soprattutto di dare lavoro ai giovani. Non eโ forse anche questa una forma di ottimismo? altro che Svizzera o isole Caymanโฆ
