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Dopo l'interessantissimo "Monti e il golpe soft" (messaggio 48.807), se già non la conoscete godetevi anche una gustosa parabola sulla rete in questi giorni: descrive né più né meno la cruda realtà in cui ci hanno precipitato vent'anni di governi Mortadella/Burlesconi con il conforto di tutti gli altri Casini associati e Lega-ti più il salvatore della Patria Rigor Montis. Katia è la proprietaria di un bar, di quelli dove si beve forte. Rendendosi conto che quasi tutti i suoi clienti sono disoccupati e che quindi, a causa della crisi, dovranno ridurre le consumazioni, escogita un geniale piano di marketing, consentendo loro di bere subito e pagare in seguito. Segna quindi le bevute su un libro che diventa il libro dei crediti (cioè dei debiti dei clienti). La formula “bevi ora, paga dopo” è un successone: la voce si sparge, gli affari aumentano e il bar di Katia diventa il più importante della città. Lei ogni tanto aumenta i prezzi delle bevande e naturalmente nessuno protesta, visto che nessuno paga, tanto è un rialzo virtuale. Così il volume delle vendite aumenta ancora. La banca di Katia, rassicurata dal giro d’affari, le aumenta il fido. In fondo, dicono i risk manager, il fido è garantito da tutti i crediti che il bar vanta verso i clienti: si tratta del famoso "collaterale a garanzia". Intanto all’Ufficio "Investimenti & Alchimie Finanziarie" della banca hanno una pensata geniale. Prendono i crediti del bar di Katia e li usano come garanzia per emettere un’obbligazione nuova fiammante e collocarla sui mercati internazionali: gli "Sbornia Bond". I bond ottengono subito un rating di AA+ come quello della banca che li emette, e gli investitori non si accorgono che i titoli sono di fatto garantiti da debiti di ubriaconi disoccupati. Così, dato che rendono bene, tutti li comprano: conseguentemente il prezzo sale e quindi arrivano anche i gestori dei Fondi pensione a comprare, attirati dall’irresistibile combinazione di un bond con alto rating, che rende tanto e il cui prezzo sale sempre. E i portafogli, in tutto il mondo, si riempiono di Sbornia Bond. Un giorno però, alla banca di Katia arriva un nuovo direttore che, visto che in giro c’è aria di crisi, tanto per non rischiare troppo le riduce il fido e le chiede di rientrare per la parte in eccesso al nuovo limite. A questo punto Katia, per trovare i soldi, comincia a chiedere ai clienti di pagare i loro debiti. Il che è ovviamente impossibile essendo loro dei disoccupati che si sono anche bevuti tutti i risparmi. Katia non è quindi in grado di ripagare il fido e la banca le taglia i fondi. Il bar fallisce e tutti gli impiegati si trovano per strada. Il prezzo degli Sbornia Bond crolla del 90%. La banca che li ha emessi entra in crisi di liquidità e congela immediatamente l’attività: niente più prestiti alle aziende e per conseguenza l’attività economica locale si paralizza. Intanto i fornitori di Katia, che in virtù del suo successo, le avevano fornito gli alcolici con grandi dilazioni di pagamento, si ritrovano ora pieni di crediti inesigibili visto che lei non può più pagare. Purtroppo avevano anche investito negli Sbornia Bond, sui quali ora perdono il 90%. Il fornitore di vino e liquori inizia prima a licenziare e poi fallisce. Il fornitore di birra viene invece acquisito da un’azienda concorrente che chiude subito lo stabilimento locale, manda a casa gli impiegati e delocalizza a 6.000 chilometri di distanza. Anche la banca fallisce? giammai! Per fortuna la banca viene invece salvata da un mega prestito governativo senza richiesta di garanzie e a tasso zero. Per reperire i fondi necessari cosa fa il governo? Semplicissimo: tar.tassa quelli che - come noi - non sono mai stati al bar di Katia perché astemi o troppo impegnati a lavorare. Morale: forse finora abbiamo scherzato, ma cominciate a tirare la cinghia sul serio dato che dovrete mantenere ubriaconi, vagabondi, manager milionari, banchieri, onorevoli fossili, ministri e simile lordura....... Questo perchè la casta continuerà ad spadroneggiare secondo la norma "a cosa serve il potere se non se ne abusa?" finchè non arriverà un auspicabile (purchè, naturalmente, democratico) Ercole a ripulire le stalle da un letame ormai insopportabile. Comunque, niente di nuovo sotto il sole: l'aveva già previsto un paio di secoli fa il Leopardi (noto pessimista, però ci azzeccava...) Per lo mortal deserto stupidità, superbia, odio, disdegno, dieder eterna pena all'uman core e in peggio precipitano i tempi nel dar vita infelice al mondo sciocco.