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CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA da CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA pubblicato il 20 Novembre 2012 alle 4:04
[SIZE=4][COLOR=darkred]GRUPPO CONSILIARE “FEDERAZIONE DELLA SINISTRA – VERDI” [/COLOR] [/SIZE] [FONT=comic sans ms][COLOR=darkred]Sgherri all’Elba con la Commissione Sanità. Sgherri: “situazione insostenibile, necessarie risposte concrete. Con riorganizzazione non si proceda burocraticamente ma si tenga conto delle specificità dell’Elba” [/COLOR] [/FONT] Firenze, 19 novembre. Le richieste dei sindaci, dei comitati e della popolazione dell’Elba sono condivisibili, la situazione dell’ospedale di Portoferraio e della sanità elbana è effettivamente insostenibile e si devono avere in merito risposte concrete. Oggi infatti la situazione ci porta a dire che i cittadini elbani siano “meno uguali” degli altri toscani. Domani sarà presentata in Consiglio una mozione per invitare la Giunta a concretizzare le risposte attese. Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale a seguito della sua partecipazione all’ incontro – questa mattina - della Commissione Sanità con i primi cittadini dell’isola e i rappresentanti dei comitati elbani. Un incontro – sottolinea Sgherri - sincero e civile dove è stata espressa la necessità che si passi ai fatti in merito alla risoluzione delle criticità della sanità elbana. E’ necessario che il contenimento dei costi e la riorganizzazione del comparto sanitario non vengano applicati in maniera burocratica e ragioneristica ed invece si tenga conto della specificità dell’isola, quindi del criterio dell’insularità. Essere un isola infatti comporta problematiche e disagi assai rilevanti per quanto riguarda anche la sanità e da questo non si può prescindere. Non è da ora che la situazione si sta facendo via via sempre più difficile per il presidio ospedaliero elbano: in tre anni si sono avute riduzioni di posti letto, di specialità e di personale medico portando ad oggi una situazione intollerabile, bisogna che – prosegue Sgherri – la riorganizzazione non prosegua su questa strada e anzi inverta questa china. Di fatto oggi per molte prestazioni si deve andare “sul continente” con evidenti disagi e costi moltiplicati per pazienti e familiari che devono seguirli; vi è una forte riduzione della diagnostica e, ad esempio, per il servizio prelievi si devono impiegare tre giornate: una per l’appuntamento, una per il prelievo, una per ritirare la risposta. E’ necessario che la riorganizzazione produca un avanzamento e non un arretramento e per farlo non si deve procedere burocraticamente ma tenendo presente le peculiarità di una sanità su un territorio disagiato come un isola, quindi del criterio dell’insularità, criterio che è presente anche nel prossimo Piano Sanitario regionale non ancora affrontato dal Consiglio, criterio che deve rimanere. Condivido – conclude Sgherri – l’impegno espresso dal presidente della commissione sanità di coinvolgere Giunta e ASL affinché le richieste sindaci e comitati pro sanità elbani siano debitamente tenute in considerazione. E’ una questione di civiltà a cui non ci si può sottrarre. Le grandi riorganizzazioni – come quella che coinvolgerà la sanità elbana -, conclude Sgherri, devono vedere il coinvolgimento dei sindaci e delle popolazioni locali e di tutti gli attori competenti, si tratta infatti di questioni primarie per la vita dei cittadini!
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