Cara amica,
A conclusione della manifestazione di ieri, mi sentirei di fare in serenitaโ alcune considerazioni:
- Il successo della manifestazione eโ indiscusso, percheโ gli elbani hanno capito i rischi che stanno correndo nei confronti delle severe, forse troppo, politiche regionali.
- Non mi sono piaciuti i rappresentanti istituzionali elbani, come se abbiano voluto saltare sul carro del malumore della gente, dimostrando che tutto eโ politica e niente altro. Gli elbani, indipendentemente dal colore politico di appartenenza, dovranno ricordarsi in futuro di questo comportamento machiavellico. Paradossalmente, si paradossalmente, ben venga il Comune Unico che farebbe saltare tutti gli inciuci paesani.
- Nel Blog ho assistito ad una ingiustificata diatriba tra rappresentanti economici per dimostrare chi eโ piuโ sensibile al problema della sanitaโ elbana: commercianti contro dipendenti. Eโ incredibile la sorta di odio che attraversa questi personaggi, dimenticando che lโuno alla fin fine ha bisogno dellโaltro; mi pare di individuare in questi comportamenti ancora una pericolosa devianza politica, come se i primi stessero tutti da una parte e gli altri dallโaltra. Sbagliato, percheโ in questo modo non si va da nessuna parte ed i problemi reali non si risolvono; eโ qui che i politici di professione si fanno grassi.
La sacrosanta veritaโ eโ che il problema dellโOspedale esiste, eccome, ma non tutti forse hanno saputo individuare gli aspetti veri.
Da una parte le statistiche internazionali ci dicono che quando una struttura ospedaliera scende sotto un certo livello di posti letto, puoโ diventare pericolosa per la salute della popolazione e il nostro ospedale ha dimostrato piuโ volte di esserlo; non a caso la gente appena puoโ si serve di ospedali nel continente (Cinesello, Careggi ecc.), con gli enormi sacrifici economici che questo comporta. Mi verrebbe da dire che di fronte alla malattia il paziente va dove ci sono le eccellenze. Una cosa eโ comunque certa: la nostra regione non eโ messa in complesso male.
Dallโaltra parte cโeโ lโesigenza di garantire la โspecificitaโโ della nostra isola: eโ evidente che il nostro ospedale deve comunque far fronte a determinate esigenze della popolazione; non si puoโ demandare tutto al di laโ dello stretto, anche se nella pratica in continente siamo abituati, a causa delle lunghe code di attesa, a fare anche 50 chilometri per una vista specialistica, pur abitando nella โsuper accessoriataโ Firenze.
Bisogna trovare un giusto equilibrio fra queste due oggettive esigenze; non sono un esperto in materia e mi piacerebbe che in questo blog si potessero confrontare le varie opinioni, ma per favore mettendo da parte una volta per tutte le faziositaโ politiche o territoriali (Elba, Livorno, Pisa). Stiamo parlando della salute della gente.
Dante
