In risposta al convegno pubblicato da telenews - dico che ci avevano gia pensato molti anni fa
Il 6 agosto 1284 però la flotta pisana subisce una durissima sconfitta contro quella genovese al largo della Meloria, che portò a una profonda crisi della repubblica toscana. Quindi anche l'Elba sprofondò in una situazione molto difficile e fu assediata e saccheggiata nel 1290 e 1292 da parte dei genovesi. Ma nonostante tutto ciò l'Elba mantenne la sua fedeltà a Pisa anche perché il ferro era fondamentale per la città toscana. Nel XIV secolo però la situazione degenerò in maniera ancora più pesante poiché anche all'Elba arrivò la peste, che diminuì in maniera importante la popolazione locale e rese ancora più debole e povera l'isola.
Principato di Piombino
Nel 1406 Gherardo Appiano, divenuto per vari fattori signore di Pisa, preferì vendere ai Visconti di Milano la repubblica, tenendosi soltanto Piombino, l'Elba, Pianosa e Montecristo. L'Elba in questo periodo divenne ancora di più un centro strategico e minerario importante, anche se le difese militari rimasero comunque non sufficienti, soprattutto durante gli attacchi dei corsari. Per quanto riguarda l'estrazione del ferro, essa dipese da ogni principe che si alternò al governo del principato, poiché alcuni ne fecero una delle risorse più importanti per l'economia, altri le diedero poca importanza e si limitarono a darlo in affitto. Nel 1501 Cesare Borgia, condottiere e figlio dell'allora papa Alessandro VI, conquistò Piombino e la controllò per due anni, ma alla morte del potente padre e papa tornò il precedente signore, Jacopo IV.
Cinquecento: secolo terribile
Nel 1534 il temibile comandante turco Khair Ad-din, conosciuto principalmente con il nome di Barbarossa, assaltò l'isola con un ingente numero di forze e distrusse il villaggio di Grassera. Nel 1543 il Barbarossa pose un altro attacco all'isola e rase quasi completamente al suolo l'isola, e soltanto il forte del Volterraio si salvò, e in questa situazione in cui il principato di Piombino non era in grado di difendersi, emerse Cosimo de Medici che riuscì ad ottenere da Carlo V, allora Imperatore del Sacro Romano Impero, il controllo temporaneo dell'isola per avviare un'intensa ricostruzione di strutture militari, che vennero poco "testate" da un attacco congiunto di corsari e francesi, unitisi per contrastare Carlo V. E dal 1546,1553 e 1555 l'isola fu fortemente assaltata ma Portoferraio, l'obbiettivo degli invasori, si salvò dall'assalto grazie al maestoso forte. Nel 1559 finalmente con la pace di Cateau-Cambresis finì un periodo sanguinoso e convulso. L'erede di Jacopo V, Jacopo VI si rese conto del piano di Cosimo de Medici, che intendeva appropriarsi del Principato per unirlo a Firenze e ottenne dal figlio di Carlo V, Filippo II re di Spagna, di riottenere il Principato di Piombino e lasciò a Cosimo solo Portoferraio. Sebbene Jacopo VI avesse appunto ripreso il controllo del Principato e ottenuto la protezione spagnola, si poté intuire la politica spagnola, che intendeva controllare una zona strategica e ricca di miniere come quella elbana.
L'isola divisa in tre parti
Nel 1603 sbarcò un contingente spagnolo che quindi divise di fatto l'isola in tre parti: quella spagnola, Portoferraio alla Repubblica di Firenze divenuta intanto Granducato di Toscana e il resto al Principato di Piombino. Gli spagnoli costruirono un importante forte a Longone, che nel 1646 venne assediato e conquistato dai francesi, che intendevano spezzare il dominio spagnolo in Italia. Poco dopo però, nel 1650, il nuovo re di Spagna Filippo IV affidò al figlio don Giovanni di Sicilia il compito di riconquistare il forte e con 15.000 uomini riuscì nell'impresa visto che allo stesso tempo la Francia era impegnata a reprimere una rivolta interna. All'inizi del XVIII secolo nella lotta per il trono di Spagna in cui erano contrapposte Francia e Spagna contro Inghilterra, Olanda e Austria, nel 1708 gli austriaci sparcarono sull'isola occupandola escludendo la neutrale Portoferraio ma dopo pochi mesi sbarcarono rinforzi franco-spagnoli che ribaltarono la situazione a loro favore. Nel 1723 gli spagnoli riuscirono ad ottenere tutta l'isola visto la debolezza del Granducato di Toscana; ma nel 1739 il Granducato fu assegnato ai Lorena che avviarono un processo di sviluppo economico importante, che indirettamente fece da traino per il resto dell'isola, poiché venne stipulata la pace con i musulmani e Portoferraio fu reso un porto strategico per tutte le navi che da lì passavano, anche Longone e la parte napoletana erano in un discreto stato economico, mentre la parte appartenente al Principato di Piombino era abbandonata a sé dalla nuova dinastia dei Buoncompagni.
[COLOR=red]LA rivoluzione elbana [/COLOR]
Mentre l'Europa è scossa dalla rivoluzione francese, l'Elba vive con indifferenza gli avvenimenti del continente europeo. Nel 1796 però Napoleone scende in Toscana e intende occupare Livorno e Portoferraio, e sebbene riesca ad occupare Livorno, non riesce ad occupare la città elbana, anticipato dalla flotta dell'ammiraglio inglese Nelson, ma l'occupazione inglese durò soltanto un anno, visto che il granduca di Toscana protestò per la violazione dello stato di neutralità dell'isola. Nel 1799 però i francesi scesero in massa per occupare l'isola, che intanto era divisa fra chi era favorevole ai francesi e ai loro ideali rivoluzionari e chi era contro di essi. Gli abitanti di Portoferraio, in maggioranza filofrancesi, aprirono le porte della città ad essi, mentre la napoletana Longone resistette all'assedio e facendo leva sui sentimenti antifrancesi degli elbani ruppe l'assedio e ribaltò la situazione, espugnando Portoferraio dove si erano intanto rifugiati i francesi. Nel 1801 però l'isola passò totalmente in meno francese con la pace di Luneville e si ritornò a una situazione di continuità territoriale. I francesi portarono tasse e imposte sconosciute agli isolani, ma cercarono di applicarle in maniera semplice e la coscrizione obbligatoria che tolse molte braccia dall'agricoltura. In campo economico fu riattivata in maniera importante sia la produzione di vino che l'estrazione minerarie, le più importanti attività economiche dell'isola. Furono poi istituiti dei tribunali adatti al XIX secolo, creata la scuola primaria gratuita e obbligatoria, un ospedale e furono costruite nuove strade, visto che quelle esistenti versavano in condizioni pessime. Dopo la battaglia di Lipsia del 1814 in cui Napoleone venne sconfitto scoppiarono movimenti rivoltosi contro i francesi visto che la loro dominazione, seppur positiva per l'isola, era mal sopportata. La notizia dell'arrivo all'Elba di Napoleone fu accolta con sorpresa e seppur con molta diffidenza i rapporti tra gli isolani e l'ex imperatore furono leali. Visto che l'Elba era divenuto il principato personale di Bonaparte quest'ultimo decideva su tutto, dalla difesa, economia e finanza dell'isola a piccole dispute e avviò un processo di modernizzazione per l'isola e molti suo progetti furono approvati e portati avanti anche dopo la sua partenza, il 28 febbraio 1815.
