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Ancora perle per il "Bischero Unico" da Ancora perle per il "Bischero Unico" pubblicato il 4 Novembre 2012 alle 14:17
Leggo su camminando che, per un signore che credo sia un autorevole esponente del comitato per il mussoliniano-stalinista comune unico, la causa primaria della situazione odierna dell'ospedale risiede nella limitazione drastica delle disponibilità di bilancio regionale e per le provincie scrive una perla di rara bellezza "Al momento non ho opinioni chiare al riguardo". Bene mi pregio d'informarla che la situazione peggiorerà ulteriormente per tutti con i tagli di Monti per le provincie oltre che per i comuni e per le regioni: Anche la Mega Provincia Toscana Costa, come il Comune Unico, non porterà altro che tagli all'Elba, le strade, gli autobus, e le scuole sempre "migliori" ..... Ulteriori tagli di Monti nel 2013 ai Comuni e Provincie e taglio ai dipendenti pubblici: Tagli agli enti locali, Le Regioni subiranno un taglio di 700 milioni nel 2012 e di un miliardo dal 2013, le Province di 500 milioni per il 2012 e un miliardo dal 2013, i Comuni di 500 milioni per il 2012 e 2 miliardi dal 2013. Dipendenti pubblici, E’ confermata la riduzione del 10% dei dipendenti e del 20% dei dirigenti in forza nella pubblica amministrazione. In Veneto sono 176 mila i primi e circa 20 mila i secondi ma come si procederà nel taglio, questo ancora non è chiaro, perché lo Stato inciderà direttamente solo sui suoi uffici (tribunali, ragionerie, prefetture, questure, Fisco e istituti previdenziali) mentre Regioni ed Enti locali dovranno muoversi in autonomia, facendo leva su pensionamenti e pre pensionamenti e sul blocco del turnover (1 nuovo assunto ogni 5 in pensione fino al 2014). [URL]http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/politica/2012/6-luglio-2012/sanita-giustizia-province-dipendenti-che-cosa-cambia-tagli-monti-201895891724.shtml[/URL] FIRENZE. Dal riordino delle Province il governo si attende un bel risparmio, anche se le stime che circolano (l’ultima parla di cento milioni) non si sa quanto possano essere fondate, a meno che non si voglia procedere alla decimazione degli impiegati e a rendere impossibile la vita ai cittadini che sarebbero costretti a trasferimenti insensati per effettuare qualsiasi pratica. Numerosi gli enti pubblici a carattere provinciale in cui ci saranno da fare tagli e accorpamenti. Tra questi si salvano le Camere di commercio, alle quali il governo ha dato la facoltà di auto-riformarsi. O meglio, saranno loro stesse a decidere tempi e modi del dimagrimento. 45mila dipendenti. In Toscana gli uffici decentrati dello Stato sono una miriade; si calcola che siano 45mila i dipendenti di Stato, parastato e Province. Ci sono, tanto per cominciare, dieci prefetture, dieci comandi provinciali dei carabinieri e dieci questure: in tutti e tre i casi la loro presenza sarà ridotta a quattro sedi, dovendo ricalcare la nuova suddivisione della geografia istituzionale. Anche se per questure e comandi dell’arma più che chiusure avremo dei declassamenti. Le prefetture. Secondo una stima pubblicata dalla «Stampa», le prefetture di Prato e di Pistoia costano circa 7 milioni di euro a testa, quella di Lucca oltre 5, quella grossetana 4, quella di Massa tre e mezzo. Inutile, però, illudersi di poter risparmiare 8 milioni di euro l’anno dalla cancellazione, ad esempio, delle prefetture che saranno inglobate nella Città metropolitana anche se un robusto risparmio potrà essere realizzato su sedi e utenze. Tremano i dipendenti: «Non è chiaro - afferma Raffaele Buffa, capo dipartimento comparto Stato della Cisl pistoiese - se assisteremo a un trasferimento di tutti i dipendenti o se piuttosto, verrà riconosciuta, così come previsto attualmente per tutti i dipendenti del ministero dell'Interno, la possibilità del passaggio ad altri enti territoriali dello stato». Le questure. Nelle questure toscane prestano servizio 3mila dipendenti, fra civili e militari: se questi ultimi sono indispensabili a garantire la sicurezza e quindi inamovibili, i dipendenti civili si occupano anche del rilascio di passaporti, permessi di soggiorno, porto d'armi. La domanda per ottenerli può essere presentata anche alla posta, ma il rilascio è competenza della questura. Alla fine tutto potrebbe concludersi con una serie di declassamenti che porterebbero dei risparmi, ma non così rilevanti. Nella Provincia della costa ci sarà una sola questura e non più cinque, ma otto commissariati (Carrara, Portoferraio, Piombino, Volterra, Viareggio e nei tre ex capoluoghi). Le Province. Diverso è l’impatto che il riordino potrebbe avere sulle amministrazioni provinciali e sul loro personale. Per gli oltre 4.500 dipendenti degli enti toscani il futuro è un’incognita. Per ridurre il loro numero per due anni ci sarà la possibilità di andare in pensione con le vecchie regole e dopo questa scrematura e una volta che saranno definitivamente chiare le deleghe affidate ai nuovi enti inizierà la redistribuzione del personale. Ci sarà chi dovrà andare a lavorare a decine di chilometri di distanza e chi invece potrà invece evitare il rischio del trasferimento. In questo caso, il destino sarà segnato dalle funzioni: il personale degli uffici provinciali aperti al pubblico o comunque legati all’erogazione di servizi (caccia, ambiente, manutenzione delle strade) avrà maggiori probabilità di rimanere al proprio posto, mentre le funzioni di staff, amministrative e di pianificazione si prestano maggiormente all’accentramento. Sulla costa. Prendiamo il caso della provincia costiera: a rischio sono quasi certamente i dipendenti di Massa Carrara e di Lucca. I dipendenti della Provincia di Lucca sono 550, compresi i 60 impiegati addetti ai tre centri per l'impiego di Lucca, Viareggio e Castelnuovo. Sono loro ad avere le maggiori certezze: possono cambiare ente di appartenenza, ma difficilmente il loro lavoro potrà cambiare. Tra gli altri la maggiore preoccupazione riguarda lo spostamento a Livorno o Pisa. «Il costo di questo pendolarismo - spiega Giovanna Lozopone, segretaria lucchese Fp Cgil - metterà in grande difficoltà i dipendenti che hanno in media un reddito di 1200 euro mensili, bloccato fino al 2017». Preoccupazione condivisa dai colleghi di Massa-Carrara. «Per la prima volta - dice il segretario Fp-Cgil, Silvano Leoni - si fa chiaro riferimento all'articolo 6, ossia alla disciplina normativa che regola la messa in mobilità dei dipendenti pubblici, per le dotazioni ritenute eccedenti rispetto il fabbisogno. Pensare di licenziare decine di lavoratori è inaccettabile». [URL]http://iltirreno.gelocal.it/regione/2012/11/03/news/non-solo-province-dimezzate-questure-e-prefetture-1.5966901[/URL] G.Ori P.S. L'unica competenza per il Sindaco "Governatore" Unico dell'Elba è l'urbanistica. L'unica possibilità per l'Elba, se non vuole affondare con l'Italia, ma anche con la Toscana del buco asl di Massa, è solo quella dell'indipendenza come S. Marino.
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