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FLI da FLI pubblicato il 2 Novembre 2012 alle 6:23
Al di là di qualsiasi polemica politica, è fin troppo chiaro che i previsti tagli alla sanità da parte della Regione non stiano certamente tenendo conto della condizione di insularità. A volte si ha la sensazione che la cosiddetta "spending review" sia soltanto un pretesto per annullare la Sanità sull'isola e lasciare gli elbani al proprio destino. Perché attenzione, proprio di questo si tratta. L'ignoranza sui temi medici di chi sta operando tali nefaste scelte è chiara. Ma attenzione, non possiamo morire noi per la loro ignoranza. Ancora una volta è necessario sottolineare che, nella medicina moderna, “time is life” (il tempo è vita) e le Linee Guida in tema di emergenza-urgenza hanno come obiettivo primario la riduzione dei tempi di intervento, al fine di permettere approcci terapeutici che il più delle volte salvano la vita e/o limitano i danni. Tali metodi si rivelano tuttavia inutili se effettuati dopo un certo lasso di tempo dall’esordio dei sintomi (si pensi ad esempio all’ictus, dove l’intervento fondamentale di trombolisi deve essere effettuato entro massimo le tre ore dall'inizio della sintomatologia o il trattamento dell'infarto del miocardio con l'angioplastica deve essere realizzato entro tempi ristretti). Ma si rifletta anche sulla necessità di intervenire chirurgicamente sui traumi addominali che rappresentano l'emergenza chirurgica più pericolosa. La rottura di milza, ad esempio, è potenzialmente mortale se non si interviene in tempi brevi e rappresenta un’ evenienza tutt'altro che rara. Si aggiungano i disagi organizzativi nella cura dei malati cronici, che aumenterà notevolmente per gli elbani, visto che anche l’Ospedale di Piombino sarà notevolmente ridimensionato a favore della costruzione di un inutile ospedale di Livorno. Inutile perché a pochi chilometri di distanza sono accentrati numerosi altri ospedali, alcuni dei quali rappresentano vere e proprie eccellenze (Santa Chiara, Cisanello, CNR, ma anche l’ospedale della Versilia). Dalla riunione di Firenze emerge la totale impotenza dei nostri amministratori, non per propria responsabilità o incapacità, ma perché in continente continuano a non tenere in considerazione la loro opinione e quindi, di riflesso, quella degli elbani tutti. La presa di posizione del sindaco Peria è forte ed è assolutamente degna di rispetto e l'auspicio è che il sindaco non si dimetta. Mai come adesso è necessario che resti al suo posto. Alla luce di quanto sta succedendo, la cosa più inutile sono le polemiche politiche, gli scontri tra comitati, politici e i tafazziani colpi bassi tra le varie componenti in campo. Uno dei possibili passi potrebbe essere quello di creare una commissione "ad hoc" che dimostri, dati alla mano, con rigore scientifico, che la nuova organizzazione sanitaria dell'isola non rispetta nessuna delle basali linee guida che possano garantire una minima tutela della salute. E questo diventa fondamentale proprio alla luce del nuovo decreto sulla Sanità che sta per essere approvato, che riconosce l’assoluta rilevanza, in Medicina, del rispetto delle linee guida e dei Protocolli. Infatti il testo afferma che “l’esercente delle professioni sanitarie che si attiene a linee guida e a buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica nazionale e internazionale risponde dei danni solo in caso di dolo o colpa grave”. Ma se questo è reso impossibile dalla cattiva organizzazione territoriale, chi ne risponde? Un altro esempio illuminante riguarda l’assurdo accentramento delle Guardie mediche (ex continuità assistenziale) in un unico sito, che ancora una volta va in direzione contraria alle regole e nega l’essenza di quello stesso servizio. Infatti, per definizione “la Guardia medica o meglio il Servizio di Continuità assistenziale notturna e festiva garantisce, in situazioni urgenti, l’assistenza medica di base a domicilio gratuita a tutte le persone, anche in età pediatrica, residenti nella regione a cui fa riferimento il servizio o ai domiciliati sanitari. L’attività di guardia medica è organizzata nell’ambito della programmazione regionale, per rispondere alle diverse esigenze legate alle caratteristiche geomorfologiche e demografiche. La diversa distribuzione territoriale è da ricondurre a diversi fattori come, ad esempio, la ripartizione sul territorio stesso delle strutture ospedaliere, oppure l’incidenza dei flussi turistici che interessano l’intero paese”. Non sembra quindi che la localizzazione delle Guardia Medica nella sola Portoferraio, che lascia scoperto tutto il resto del territorio, rispetti il motivo di essere di tale servizio. In conclusione siamo certi che i motivi per contrastare tale politica di smantellamento della Sanità isolana siano non solo molteplici, ma scientificamente e rigorosamente validi. E’ tuttavia fondamentale che ognuno faccia la propria parte e si prenda la propria fetta di responsabilità". [COLOR=darkblue]Futuro e Libertà, coordinamento Val di Cornia ed Elba [/COLOR]
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