[SIZE=4][COLOR=darkblue]PIOGGE TORRENZIALI IN AUTUNNO E CRISI IDRICHE ESTIVE [/COLOR] [/SIZE]
Le piogge di questi giorni e le altre verificatesi in passato forniscono, oltre al pericolo dรฌ gravi danni, la prova evidente di quale deve assolutamente essere la strada da seguire per risolvere il problema dell'approvvigionamento idropotabile elbano: raccogliere tanta grazia di Dio e conservarla per l'estate.
L'Ente gestore degli acquedotti ha pensato bene di approfittare di un'occasione cosรฌ ghiotta e sta costruendo il primo di una ventina di laghetti (chiamato Bucine) nei quali poter in futuro accumulare una paio di milioni di mc d'acqua che ritiene dovrebbe garantire l'autonomia e lโindipendenza da forniture d'acqua dall'esterno dell'Elba. Il condizionale "dovrebbe" in questa prospettiva รจ d'obbligo per i difetti da cui รจ viziato . ร infatti da rilevare come, in periodi come quello attuale, tutte le fonti dell'isola e cioรจ sorgenti, determinati fossi, pozzi, ecc., essendo alimentati da piogge torrenziali, sono molto ricchi di acqua naturalmente potabile oppure di acqua che abbisogna di correzioni di poco conto per diventarlo, del tutto priva di arsenico e di boro nel mentre i consumi dell'acquedotto sono molto bassi. Ne consegue una grandissima eccedenza rispetto al fabbisogno che resta inutilizzata o che va a scaricarsi, anch' essa inutilizzata, a mare. Si รจ detto bene: acqua potabile perchรฉ รจ proprio questa che occorre immagazzinare per averla pronta al momento della crisi. Nei lunghi mesi che ci separano dalla prossima estate si potrebbe benissimo disporre e quindi accumularne un quantitativo piรน che sufficiente per colmare le elevate portate di punta che sistematicamente mettono in crisi l'Elba tutte le volte che si verificano estati particolarmente siccitose. Invece il programma in corso di effettiva realizzazione parte da un concetto di base errato e che promette risultati disastrosi essendo basato sull'accumulo non di acqua potabile come detto ma di acqua grezza, lasciata a stagnare per mesi e mesi all'aperto, sotto i raggi cocenti del sole elbano, dove subirร un grave decadimento quantitativo e qualitative. Per poter essere immessa in rete essa dovrร essere assoggettata ad un trattamento che la renda adatta al consumo umano e che ha la caratteristica di fornire una portata costante e limitata, quindi non adatta a coprire le punte di consumo di cui si รจ detto.
A giudizio di chi scrive i risultati cui si andrร incontro non saranno per nulla confortanti. A laghetto del Bucine ultimato e funzionante si verificherร un enorme costo dell'acqua distribuita in Isola :
- per la produzione in Val di Cornia e per il pompaggio iniziale,
- per il trattamento di eliminazione arsenico e boro
- per il trasporto dalla Val di Cornia fino all' Elba tramite la condotta sottomarina.
- in Isola per il pompaggio di rete a pressioni cosรฌ elevate
- in isola per il trattamento e pompaggio del laghetto del Bucine.
Ne risulterร un costo totale elevatissimo ulteriormente aggravato dalle enormi perdite occulte di rete e che necessariamente poi si scaricherร sull'utente.
Ma l'aspetto di gran lunga peggiore sarร il ripetersi inveterato, perseverante e dannosissimo delle crisi dovuto al non voler valutare la vera essenza del problema ed i rimedi veri per risolverla.
Non dico nulla della fase definitiva ma lascio ai lettori immaginare ciรฒ che accadrร quando al laghetto del Bucine se ne saranno aggiunti un'altra ventina affiancati da una moltitudine di impianti di trattamento acqua grezza. Il tutto per superare delle crisi molto brevi e per alimentare un territorio in definitiva abbastanza piccolo. Concluderei ripetendo a gran voce che le crisi idriche estive dell'Elba non saranno mai risolte finchรฉ si continuerร ad ignorarne l'essenza vera. La prova sarร sotto gli occhi di tutti, elbani e non, nelle prossime siccitร estive.
