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Volterraio da Volterraio pubblicato il 21 Settembre 2012 alle 10:57
Sarร  che Carmina non dant panem (con la poesia non si vive) perรฒ questa poesia รจ una delle -poche- cose serie che gli Elbani sono stati capaci di fare, in 50 anni, per il Volterraio. Il che รจ tutto dire: dunque, VERGOGNA. Il castello del Volterraio, di Maria Gisella Catuogno, 2005 [SIZE=1][COLOR=blue]In austera, aspra solitudine tra cielo e mare sospeso, maestoso sโ€™innalza lโ€™antico castello, fiorito dalla roccia come i cespugli dei licheni. Nei secoli lโ€™ha modellato il vento, sferzato o accarezzato la pioggia, trafitto il fulmine. Come le ossa a un vecchio lโ€™ha riscaldato dโ€™inverno il sole, o bruciato, implacabile, dโ€™agosto. Sa di sale e di ferro e racconta di Etruschi e principesse e di gente pazza di paura che ne cercava lโ€™abbraccio quando il mare vomitava pirati. Lโ€™eco delle grida impregna le mura, riveste di grigio le pietre, si mescola amaro al giallo delle ginestre, risuona nei nidi dei falchi e degli avvoltoi. Ma stanca e malata รจ ormai la sentinella, vigila stremata dal peso degli anni e dellโ€™abbandono: non la consolano le carezze dโ€™azzurro la gaiezza di voci, sogna la fierezza di ieri la dignitร  smarrita. [/COLOR] [/SIZE]
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