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Ci sono due categorie di persone che se ne strafottono del problema delle case per i lavoratori; e sono i grandi architetti citati da Rispoli, perché si occupano solo dei centri residenziali di gran lusso, dove vanno ad abitare quelli "de sinistra", cioè la grande borghesia intellettuale con l’erre moscia, che nel recente passato si è messa in fila per Prodi e per Veltroni. E poi ci sono i compagni dello zoccolo duro: quelli imboscati nelle amministrazioni, nella scuola, negli enti e nelle coop e nel parassitario avanzato; gente che non fa nulla e sfrutta il lavoro dei colleghi. Tutti assunti solo ed esclusivamente per meriti politici. Quest'ultimi non si sa perché hanno tutti la casa costruita in cooperativa, a tassi agevolati e nelle zone PEEP. E se gli sposano i figlioli? Case popolari anche a loro! E così via di generazione in generazione. Se non ci fossero questi il PD scenderebbe a percentuali inferiori a Di Pietro.