Nel 1998 con la complicità delle istituzioni e dei sindacati confederali l’Azienda municipalizzata diventa una Società per azioni prendendo a pretesto la legge Galli che tuttavia lasciava aperti altri spiragli oltre che alla trasformazione in Spa. Con questa trasformazione l’ex azienda municipalizzata è divenuta titolare del servizio di distribuzione gas in cinque Comuni della provincia di Livorno e gestore unico del ciclo integrale delle acque (acquedotto, fognatura nera, depurazione) nell’ATO 5 Toscana Costa (33 Comuni).
Era proprio necessario questo passaggio?
Per i sindacati confederali, il presidente Rotelli e il direttore Poli sì. A mio avviso la legge Galli lasciava anche altre opportunità per evitare il passaggio a Spa. Ma questo passaggio convenne a molti perchè dai 200 dipendenti dell’azienda municipalizzata che doveva coprire Livorno, Rosignano, Castellina, Collesalvetti, Vicarello siamo passati, seppur con un territorio più grande da coprire, a 650 dipendenti. Vi posso assicurare che nell’assumere i 450 dipendenti in più ognuno c’ha messo del suo. I Comuni dell’Ato e i sindacati in primis. Io avevo grossi dubbi rispetto all’impatto sul bilancio che potevano avere tutti questi assunti (molti dei quali in ufficio.......naturalmente) specialmente in assenza di un piano aziendale dettagliato che potesse tenere anche in prospettiva. I sindacati mi dissero che non se la sentivano di dire no alle assunzioni. Vedendola a posteriori, aveva ragione chi la pensava come me.
Nel 2003 poi la privatizzazione, spinta da Lamberti.
Nel 2003 arriva la privatizzazione con l’azienda in grossa crisi economica. Dal ’98 al 2003 la banda che era a capo dell’azienda l’ha messa in ginocchio fra assunzioni clientelari, parco macchine rinnovato e divisione in rami d’azienda fallimentari. Ricordo Asa Ozono, nella quale venne preso anche il figlio del sindaco Lamberti, nella quale vennero fatti investimenti per testare l’ozono come sostituto del cloro per la disinfestazione delle acque. In Italia era una via già praticata e abbandonata da molti ma qui si volle investire ugualmente in una causa persa. Poi si investì in società a Cuba e Santo Domingo anch’esse fallimentari con tanti viaggi e rimborsi spese. Lamberti ci dette anche la gestione delle Farmacie comunali che è superfluo dire che finirono in deficit.
Insomma, un’azienda malgestita e con i debiti che i genovesi di Amga, unici partecipanti alla gara di acquisizione, presero a un costo irrisorio, circa il 40% del valore di mercato (Amga ha comprato a 9 milioni di euro il 40% dell'azienda, il 60% è dei Comuni dell'Ato che però in consiglio di gestione sono in minoranza).
Il direttore dell’azienda ci disse che la privatizzazione era inevitabile perchè il pubblico non aveva 100 milioni da investire nell’azienda per rinnovarla. Ad oggi Amga non ha investito un euro nell’azienda, al massimo ha dato garanzie bancarie per il proseguimento dell’attività. Amga è interessata al rigassificatore e in ogni caso ha comprato l’azienda a un prezzo irrisorio dopo che Acea (l’altra concorrente) si ritirò misteriosamente. Probabilmente fecero un accordo, infatti è notizia di questi giorni che Acea è tornata alla carica per acquisire la parte di gestione dell’acqua. Insomma, tanti giochetti nei quali il pubblico ha rimesso soldi a favore del privato.
Arezzo che fu la prima città a privatizzare ed è stata anche la prima a ripubblicizzare l’azienda!
Tratto da senza soste: [URL]http://www.senzasoste.it/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=3867[/URL]
e poi leggete anche
[URL]http://www.corriereetrusco.it/2009/03/07/acquedotti-precisazioni-alle-osservazioni-di-asa-e-amerini/[/URL]
[URL]http://www.bazaretrusco.it/News-file-article-sid-4063.html[/URL]
