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Il teatrino del Comune Unico L'Orsini ce l'ha confermato anche se non ce n'era bisogno perché il silenzio dei detrattori del comune unico ed il voto del consiglio regionale erano sufficienti. Tutti i partiti compresa la lega hanno benedetto un referendum finto per il quale il comitato del no fa solo da materasso a garanzia che con la scusa che c'e' chi salverà l'Elba dall'armata rossa non si scenda mai su un piano concreto ma si organizzino tifoserie che daranno vita ad un altro teatrino di quest'isola. Tutto e'pronto per la fine del mandato dei " candidati" la cui leadership e' già decisa e pronta a tutto compresa la consegna dell'Elba proprio da parte di chi fa il patriota senza pensare mai a niente di diverso dalla propria campagna elettorale. A sinistra sono pronti gli striscioni per una battaglia di principio dietro la quale si nasconde la più squallida imboscata di tutti i tempi con il risultato – come dice Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Si invoca il cambiamento in un'isola che si lecca le ferite di anni di divisioni e demagogia ed intanto continua il gioco delle parti tra chi il destino dei nostri Comuni lo ha già deciso ma anima - se così si può dire - posizioni di finta contrapposizione e giochini vecchio stampo. Mi chiedo ad esempio che fine abbia fatto l'agguerrito comitato del NO che prometteva barricate e langue senza argomenti davanti alla barbettiana avanzata. Se persino l'Orsini ammette che per il comune unico ci vorrà tempo - quello della scadenza dei mandati dei "papabili" - nel frattempo all'università di Pisa scrivono lo statuto chiudendo i conti in barba agli elbani e fregandosene delle proposte di statuto speciale fatte dalla Mancuso e da altri. La prova del nove: scordatevi i diritti perché ci hanno già venduto!