[SIZE=4][COLOR=orangered]IL TESORO DI S.MAMILIANO [/COLOR] [/SIZE]
Il tesoro di Montecristo. 498 monete d'oro d'epoca imperiale, recuperate nel 2004, saranno esposte al pubblico dal 30 luglio a Sovana (Grosseto).
Lo hanno cercato per secoli, il tesoro di San Mamiliano. Con ostinazione, pericolosamente, sfidando tempeste e pirati che, al tempo, terrorizzavano anche le coste e le isole del Tirreno. Alexandre Dumas, studiando antichi documenti e raccogliendo leggende e favole di corsari e masnadieri, ne fu rapito e lo trasformรฒ nel leggendario tesoro del Conte nascosto sull'Isola di Montecristo.
Quell'oro esisteva davvero, probabilmente, ma veniva cercato nel luogo sbagliato: non era nell'isola piรน misteriosa e proibita dell'arcipelago toscano, Montecristo appunto, bensรฌ nel borgo etrusco e medievale di Sovana di Sorano, in provincia di Grosseto. Qui, gli storici e gli archeologi della Sovrintendenze di Siena e della Toscana, lo hanno recuperato nel 2004 sotto l'altare della chiesa di San Mamiliano.
Sono 498 monete d'oro coniate sotto l'imperatore Leone I, al potere tra il 457 e il 474 dopo Cristo, seguite da quelle coniate sotto l'imperatore Antemio che regnรฒ tra il 467 e il 472 (sempre dopo Cristo). Esso รจ di particolare rilevanza per la quantitร dei pezzi rinvenuti e il numero degli imperatori rappresentati. ยซUn tesoro costituito esclusivamente da una moneta chiamata solido - spiegano gli archeologi della Sovrintendenza - introdotta in sostituzione dell' aureo con la riforma monetaria di Costantino I nel 324, rimanendo in uso in tutto l'Impero Bizantino fino al X secolo, con un valore di 1/72 di libbra romana (4,5 grammi circa)ยป.
Il tesoretto, considerato tra le scoperte numismatiche piรน interessanti degli ultimi decenni, sarร il protagonista del museo ad esso dedicato che sarร inaugurato a Sovana il 30 luglio e, quel giorno, per la prima volta tutti potranno vedere da vicino queste monete straordinariamente conservate.
Ma oggi รจ un'altra la storia intrigante che appassiona. Ed รจ quella che racconta, appunto, la strana similitudine tra il tesoro di Montecristo e le monete rinvenute a Sovana. Come afferma Piergiorgio Zotti (coordinatore dell'Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana) ci sono probabilitร che monete e tesoro siano la stessa cosa.
ยซAlexandre Dumas conosceva leggende e storie e probabilmente anche quella che da secoli raccontava di un tesoro nascosto a Montecristo - dice Zotti -. Ci sono tre antichi documenti preziosi per ricostruire gli elementi mitici di questa storia. Sia il principe di Piombino, nella seconda metร del Cinquecento, sia il Granduca della Toscana mettono in guardia i loro sudditi dal cercare il tesoro in quell'isola perchรฉ il suo mare รจ infestato da pirati. In altri documenti si racconta poi di una spedizione di alcuni giovani che lasciano la Corsica e vanno a Montecristo a scavare nella chiesa di San Mamiliano (che a Montecristo era morto nel 460 dopo Cristo e le sue reliquie oggi si trovano a Sovana, paese di cui รจ santo protettore) ma non trovano altro che ossa bruciate e piccoli vasi neriยป.
Ed ecco che secoli dopo, nel 2004 appunto, gli archeologi trovano le monete d'oro tardo antiche, del periodo nel quale era vissuto Mamiliano, il santo vescovo di Palermo. Non a Montecristo, bensรฌ a Sovana. ยซInsomma il tesoro era effettivamente nella chiesa di San Mamiliano - continua il professor Zotti - ma non a Montecristo, bensรฌ a Sovanaยป.
MARCO GASPERETTI
[EMAIL]mgasperetti@corriere.it[/EMAIL] (dal Corriere della Sera)
