Non faccio il barista... perรฒ osservo alcune cose:
1) se hai il bar ed emetti un decibel con una radiolina paghi la Siae
2) devi emettere uno scontrino fiscale
3) se vuoi fare uno spettacolo devi chiedere il permesso al Comune
4) devi avere personale addetto alla distribuzione di cibi e bevande con calzari, guanti, antitetanica e possibilmente assunto in regola
5) devi avere il piano di sicurezza anche se il tuo bar รจ di 20 metri quadri
6) devi avere la toilette aperta al pubblico (da cui "pubblico esercizio"... oneri e onori della categoria) se il wc รจ rotto per giorni rischi un ammenda o la chiusura del locale)
7) devi conservare per 10 anni scontrini, fatture, versamenti Inps, matrici assegni, estratti conto bancari, ecc...
8) se occupi suolo pubblico lo paghi
9) se produci spazzatura con lattine e bottiglie, piatti e bicchieri... la paghi (la quota minima di un bar a Marina di Campo deve essere sui 3/4.000 euro!!! (Gli alberghi e i ristoranti pagano anche 20/30.000 euro di tarsu)
10) se servi alcolici a un minore rischi la chiusura del locale!
11) qualcuno paga l'affitto del proprio locale
12) qualcun altro anche le spese di gestione
... non รจ la "concorrenza commerciale" che impaurisce. E' la miriade di regole che sovrintendono il lavoro di un'attivitร commerciale e di pubblico esercizio e la totale mancanza di regole che si ritrovano nelle sagre e/o serate danzanti di una "Marina da bere".
Se qualche ristoratore o barista ha voluto firmare la petizione lo ha fatto per "solidarietร di categoria".
Certo non saranno 10 serate enogastronomiche a rovinare una stagione critica. Certo รจ che la facilitร con cui si potrebbe fare spettacolo e ristorazione, mascherandosi da associazione รจ una tentazione forte forte.
Una volta esistevano i ristoranti e le discoteche camuffati da circoli e associazioni culturali.
