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Cittadina Luciana Gelli da Cittadina Luciana Gelli pubblicato il 16 Luglio 2012 alle 16:26
[SIZE=5][COLOR=darkblue]Derubati [/COLOR] [/SIZE] Prima che diventassero amministratori davano lโ€™impressione di condividere con noi, gente comune, gli stessi valori e analoghi interessi. I Medici, Napoleone, altri personaggi di rilievo e la popolazione tutta hanno regalato a questโ€™isola una storia di grande spessore. Ad essa vanno aggiunti la bellezza del mare, il fascino di piccoli borghi e paesaggi assolati, un ambiente sicuro, ridente. In breve, tutto ciรฒ che piaceva e piace a noi abitanti dellโ€™isola e che attirava frotte di turisti che talvolta sceglievano di restare definitivamente รจ scomparso, inghiottito da un insipiente apparato politico-burocratico. Adesso non sono pochi quelli che meditano di lasciare lโ€™Elba. Perchรฉ? Perchรฉ emerge la concreta consapevolezza che ambiente e individui non sono piรน tutelati. Gli amministratori, raggiunto il sospirato cadreghino, ci si accomodano con grazia e cambiano pelle in maniera camaleontica. Quando gli isolani invocano migliori servizi, strade senza baratri, cassonetti e fognature meno indecenti, maggior rispetto per la quiete pubblica, traghetti meno costosi e fatti partire in coincidenza con lโ€™orario dei treni, biglietterie ferroviarie disponibili a Piombino e a Campiglia (chissร  se lโ€™Onorevole Velo se nโ€™รจ accorta) e, innanzi tutto una sanitร  piรน efficiente, i sindaci e i loro staff latitano bellamente. Se la totalitร  dei cittadini invoca la conservazione e il restauro di zone architettonicamente e storicamente importanti, i politicanti in oggetto si comportano allโ€™opposto. La lista di questi comportamenti antidemocratici e prevaricatori sarebbe lunghissima. Mi limito a produrre due riflessioni a titolo esemplificativo: 1) Anno per anno, spazi sempre piรน ampi di spiagge vengono dati in concessione mentre noi, meschinelli, ci troviamo sempre piรน appiccicati gli uni agli altri, in quella rimanenza di spazio abbandonato e carico di rifiuti del quale non ci hanno ancora derubato. Noi elbani segnaliamo che una splendida piccola spiaggia, Cala dei Frati, รจ stata trasformata in proprietร  privata, senza rispetto per i diritti della comunitร . Ogni anno si fa richiesta dโ€™intervenire per restituirla al pubblico, praticabile a tutti, ma gli amministratori autorizzano nuove โ€œmigliorieโ€ e ampliamenti della villa (una grande gru รจ tuttora visibile dal mare) cosicchรฉ i sentieri che scendevano al mare e alla spiaggia rimangono privati. Reclami e denunzie trovano accoglienza da un auditorio di sordi! 2) Altro furto รจ quello degli spazi riservati ai passanti. Piazze, marciapiedi e vie sempre piรน occupati da strutture definite in modo troppo ottimistico mobili, ma che nessuno riuscirร  piรน a far togliere. Una cascata di tavoli, sedie, divanetti, panchine, pedane, vasi di forme e misure diverse che trasformano le vie in gincane mozzafiato. Uno spettacolo deprimente! Con questo sistema incivile, di nuovo, si trascurano i diritti delle persone e dellโ€™ambiente. Dovremo abituarci a camminare in fila indiana? O, per spostarci da una via a una piazza ci vedremo costretti a volare, magari con lโ€™elicottero? Perchรฉ no! Ormai siamo dotati di una piattaforma che il mondo intero ci invidia! Il mare, le spiagge, i boschi, le piazze, i marciapiedi e le vie fanno parte di un patrimonio generale e sono appannaggio della collettivitร . Sarebbe utile una dose di ragionevolezza e un briciolo di buon senso per scongiurare certe brutture. Loro, intendo chi ci guida, sono come le tre scimmie: non vedono, non sentono, non parlano. Affermo che, soprattutto, non pensano! Molti furti sono stati perpetrati a nostro danno, speriamo che non ci rubino lo spirito. Cittadina [COLOR=darkblue]Luciana Gelli [/COLOR]
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