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Rifiuti: anche all'Elba le ecoballe da Rifiuti: anche all'Elba le ecoballe pubblicato il 8 Luglio 2012 alle 9:19
Dopo una intera classe politica italiana con esperienza di ecoballe e non solo, dopo che l'inceneritore del buraccio ha bruciato i nostri soldi, ( quindici miliardi di lire ), leggo sulla stampa on-line di un revamping dell'impianto dal costo di oltre sei milioni di euro ( dodici miliardi di lire ), in italiano forse una modernizzazione, con cui si inizia a fare il cdr e il compost grigio con gli scarti della frutta e verdura dei supermercati insieme a rami e ceppi di potatura, per ricoprire con questo compost la parte superiore delle discariche, come fosse terra. Ma cosรจ il cdr, combustibile da rifiuti, sono le oramai famose, quelle dalla Campania, ecoballe. I rifiuti adatti (in genere soprattutto plastiche che - come derivati del petrolio - hanno un discreto potere calorifico), cosรฌ selezionati, prendono il nome di residuo secco combustibile. Successivamente alla selezione, vengono triturati e aggregati in grossi blocchi chiusi con vari strati di pellicola plastica (le ecoballe). La produzione deve avvenire in impianti idonei al contenimento delle emissioni di polveri e al deposito dei rifiuti nelle diverse fasi di trattamento. Viene ammesso dalla legge, in fase di produzione dell'ecoballa, l'utilizzo, per non piรน del 50% in peso, di alcuni rifiuti riciclabili quali le plastiche non clorurate (PET, PE, ecc.), poliaccoppiati plastici (come gli imballaggi multimateriale plastica-alluminio o plastica-alluminio-carta), gomme sintetiche non clorurate, resine e fibre sintetiche non contenenti cloro. L'attenzione della normativa all'assenza di cloro รจ giustificata dal fatto che esso causa la produzione di diossine durante la combustione. Il 22 dicembre 2008 l'Italia รจ stata condannata dall'Unione europea, perchรฉ il CDR (anche il Q, la qualitร  migliore) va considerato non nuovo prodotto ma rifiuto. Nell'attesa del nuovo gestore unico interprovinciale toscana costa, che comprende le provincie di Livorno, Pisa, Lucca, Massa Carrara, partecipato da un socio privato, magari una delle societร  del settore multiutility del nord piene di debiti, si attende anche per il Buraccio, come nel caso dell'eliporto sospeso sul tetto dell'ospedale di Portoferraio, invece il decollo della raccolta diffenziata e sopratutto il riciclo con il vuoto a rendere del vetro, della plastica, dell' alluminio, ecc., l'Italia รจ indietro di quaranta anni. Gimmi Ori
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