Ragazzi, vi state arrampicando sugli specchi. Io non difendo nessuno, anzi; voglio solo dirvi che se sposti gli stipendi dei cosidetti parassiti e previlegiati sui lavoratori "di categoria A" (sic!), non e'detto che le maggiori disponibilita' di queste famiglie si trasformino in consumi, anzi, nella tradizione italiana, e' probabile che vadino nei risparmi che si stanno prosciugando.
Dai, le azioni devono essere parallele e non sequenziali: si combatte gli uni e gli altri.
Continuo a dire che la palla al piede e' il nostro debito da oltre 30 mila euro ad abitante (ragazzi compresi): si fanno pagare a chi i soldi ce l'ha e parallelamente si vendono i gioielli di famiglia. Questo lo farebbe persino un buon padre di famiglia, senza scomodare gli economisti bocconiani o altri.
Tutto diventa difficile, perche' siamo in un cul de sac. Qui sta il mio pessimismo sul futuro dell'Italia.
