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E' semplice anche per quelli duri da E' semplice anche per quelli duri pubblicato il 3 Giugno 2012 alle 17:28
Invece di pensare alla Padania che non c'e' e non c'azzecca nulla con l'Elba, pensiamo alla Toscana, ci sarà ancora o cambierà qualcosa: Sintesi dell’intervento in aula del Vicepresidente della Commissione IV (Sanità) Stefano Mugnai (Pdl): «La difesa esposta dal presidente Rossi sul caso del crac dei bilanci nella Asl1 di Massa Carrara rispetto al suo ruolo di assessore richiede alcune puntualizzazioni. Noi apprendiamo questa mattina di un grande lavoro di controllo e monitoraggio durato tanti anni, ed è ancor più sconfortante che alla luce di tutto questo nessuno sia stato in grado di capire ciò che stava accadendo a Massa. Serve un grande sforzo per convincersi, secondo l’impostazione che Rossi sta dando sul dissesto di Massa, che ciò che aveva iniziato a fare di sbagliato il primo direttore generale lo continui a fare chi arriva dopo di lui. Non se ne capisce il motivo, non si capisce quale interesse possa avere un direttore generale, anzi due direttori generali – tutte persone scelte da lei compresa la persona che lei definisce questo signore ma che lei conosce molto bene e che ha continuato ad esercitare sua funzione in altra asl – a taroccare i bilanci dell’Azienda sanitaria che dirigono». «Passo alle dimissioni dell’ormai ex assessore alla salute Daniela Scaramuccia: con l’ex assessore non ce le siamo mai mandate a dire, ma ne conservo il ricordo di persona squisita ed estremamente competente. Non solo, perché in un sistema un po’ chiuso come è quello della sanità Scaramuccia rappresentava un elemento di novità. Stando ai fatti, in sostanza, quel dissesto a Massa Carrara si è prodotto nei lunghi anni in cui assessore era l’oggi presidente Rossi, ma è emerso nei pochi mesi in cui era assessore Daniela Scaramuccia. Quel buco si è formato nei lunghi anni in cui lei, presidente Rossi, andava raccontando all’universo mondo che grazie a lei noi toscani avevamo la sanità con i conti in pareggio, carta che è risultata vincente per la sua elezione alla guida della Regione a poche settimane dalla quale è poi guarda caso emersa la voragine». «Ora: 300 milioni sono tanta roba. Oggi su tutti i giornali nazionali leggiamo dell’ammanco nelle casse della Margherita ma si tratta di una cifra di proporzioni ben lontane dall’enormità di Massa. Noi non abbiamo mai creduto che la voragine abnorme nei conti della sanità massese si potesse ridurre a una vicenda di ruberia e peculato. I toscani ora si aspettano di sapere dove siano andati a finire, tutti quei soldi. Perché con la sanità, in Toscana, al di là dell’erogazione del servizio si fanno tante altre cose: la si usa come ammortizzatore sociale, come volano economico… questa impostazione, tutta impressa dall’allora assessore Rossi, ha prodotto la situazione odierna che oggi, in questa contingenza, non ci possiamo più permettere. E invece Rossi prosegue sulla via della continuità: anche il fatto di nominare assessore alla salute di nuovo un tecnico che viene dal sistema, al di là della stima alla persona, non segna quel distacco tra ruolo amministrativo-gestionale e ruolo politico che sarebbe opportuno e necessario. Solo per la Asl di Massa, guarda caso, lei distingue bene i due ruoli per attribuire agli amministratori le responsabilità totali». «Ma Massa non è la causa delle criticità che la sanità toscana oggi presenta: ne è l’effetto, ed è un effetto dovuto all’impostazione impressa da Rossi alla sanità toscana e di cui Rossi tende a mantenere il controllo, essendone evidentemente orgoglioso. Ma le criticità ci sono. Noi come Commissione Sanità abbiamo incontrato sui vari territori famiglie, operatori, associazioni, attori della sanità a tutti i livelli che chiedono discontinuità per un semplice esercizio di buon senso legato al fatto che il contesto oggi è mutato. Invece il Piano sociosanitario che stiamo valutando mantiene un’impostazione conservatrice che non mette in discussione questi nodi che richiedono scelte coraggiose. Ciò non ci lascia molto speranzosi». «Oggi il presidente Rossi sta cercando di far credere, una volta di più, che a Massa la responsabilità dei fatti su cui indaga la procura sia di alcuni amministratori, per altro da lui scelti. E’ chiaro che alla base di tutto c’è la volontà politica che Rossi aveva all’epoca di costruire un castello di carte sulla sanità toscana con i conti in pareggio, ma negli anni in cui Rossi è stato assessore la sanità ha fatto servizio sanitario ma ha fatto anche altro. Questo è sbagliato, e di questo Rossi ha esclusiva responsabilità». nove.firenze.it
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