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Gli Ignavi da Gli Ignavi pubblicato il 1 Giugno 2012 alle 13:18
Gli Ignavi Questi dannati sono coloro che durante la loro vita non agirono mai nรฉ nel bene nรฉ nel male, senza mai osare avere una idea propria, ma limitandosi ad adeguarsi sempre a quella del piรน forte; tra essi sono inseriti anche gli Angeli che non si schierarono nella battaglia che Lucifero perse contro Dio. Dante li inserisce qui perchรฉ li giudica indegni di meritare sia le gioie del Paradiso, sia le pene dell'Inferno, a causa proprio del loro non essersi schierati nรฉ a favore del bene, nรฉ a favore del male. Sono costretti a girare nudi per l'eternitร  inseguendo una insegna โ€“ che corre velocissima e gira su se stessa โ€“ punti e feriti da vespe e mosconi. Il loro sangue, mescolato alle loro lacrime, viene succhiato da fastidiosi vermi. Dante definisce queste anime come quelle di peccatori "che mai non fur vivi". Il disprezzo del poeta verso questa categoria di peccatori รจ massimo e completo. Tanto accanimento si spiega, dal punto di vista teologico, perchรฉ la scelta fra Bene e Male, deve obbligatoriamente essere fatta. Dal punto di vista sociale, inoltre, nel Medioevo lo schieramento politico e la vita attiva all'interno del Comune erano quasi sempre considerate tappe fondamentali ed inevitabili nella vita di un cittadino. Se l'uomo รจ un essere sociale, chi si sottrae ai suoi doveri verso la societร  non รจ degno, secondo la riflessione dantesca, di alcuna considerazione. <img src="https://www.camminando.org/FOTO_10/ignavi.JPG" hspace="5" vspace="5" align="left" [COLOR=darkblue]ยซ E io ch'avea d'error la testa cinta, dissi: "Maestro, che รจ quel ch'i' odo? e che gent'รจ che par nel duol sรฌ vinta?". Ed elli a me: "Questo misero modo tegnon l'anime triste di coloro che visser sanza 'nfamia e sanza lodo. Mischiate sono a quel cattivo coro de li angeli che non furon ribelli nรฉ fur fedeli a Dio, ma per sรฉ fuoro. Caccianli i ciel per non esser men belli, nรฉ lo profondo inferno li riceve, ch'alcuna gloria i rei avrebber d'elli". E io: "Maestro, che รจ tanto greve a lor che lamentar li fa sรฌ forte?". Rispuose: "Dicerolti molto breve. Questi non hanno speranza di morte, e la lor cieca vita รจ tanto bassa, che 'nvidรฏosi son d'ogne altra sorte. Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa". ยป [/COLOR] (Dante Alighieri, Inferno III, 31-51)
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