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Presidente Rossi, malasanità a Livorno, Toscana? da Presidente Rossi, malasanità a Livorno, Toscana? pubblicato il 23 Maggio 2012 alle 7:08
Fu dimessa e morì: 5 medici indagati L’accusa è omicidio colposo, nei guai anche il dottore di famiglia e i due che l’hanno visitata il giorno prima del decesso di Federico Lazzotti LIVORNO. Cinque indagati per omicidio colposo: tre medici di Chirurgia, uno del Pronto soccorso e il medico curante. È questa la scacchiera dentro la quale il pubblico ministero Antonella Tenerani ha deciso di muoversi per verificare eventuali responsabilità riguardo la morte di Maria Grazia Bianchi, la donna di 72 anni deceduta venerdì scorso all’alba dopo tre dimissioni dall’ospedale in meno di un mese, l’ultima mercoledì sera alle 20,22, trentasei ore prima dell’ultimo respiro, firmata dal medico del pronto soccorso Giorgio Jeracitano, ora indagato. Qualche ore prima, invece, la donna, operata il 18 aprile per dei dolori all’anca che nascondevano una ciste ovarica, era stato da un collega di Chirurgia, Guido Cecchini, anche lui nei guai con altri due dottori dello stesso reparto: Massimo Graziano e Marco Caciagli. L’ultimo indagato è il medico di famiglia della donna, Sergio Querci, che il giorno successivo alle ultime dimissioni, contattato dalla famiglia perché l’anziana «aveva la febbre alta», avrebbe consigliato semplicemente di «prendere una tachipirina». Ieri mattina nell’ufficio del pubblico ministero era in programma l’affidamento dell’incarico per effettuare l’autopsia che si è svolta ieri pomeriggio. All’incontro hanno partecipato anche i legali dei cinque medici indagati che a loro volto hanno nominato i consulenti per seguire tutti gli esami. Perché la Procura di Livorno aprisse un’inchiesta è bastato, venerdì mattina, che il medico legale e gli agenti della polizia vedessero il foglio delle ultime dimissioni datato «9 maggio 2012». Gli agenti della squadra mobile per ricostruire la storia clinica della donna sono andati a ritroso, acquisendo esami e cartelli cliniche, partendo da due mesi fa, quando Maria Grazia Bianchi ha accusato i primi dolori all’anca. «Pensavamo che si trattasse di un problema ortopedico – ricordano i familiari – all’inizio il medico di famiglia le aveva prescritto degli antidolorifici ma i risultati non si sono visti, allora siamo andati da uno specialista che l’ha sottoposta a una Tac che non ha riscontrato nessuna anomalia». Ecco perché il primo di aprile, la signora, visti i peggioramenti, viene portata in ospedale dove rimane per 24 ore prima di essere dimessa. La diagnosi è incoraggiante: «Sua madre sta bene», dicono i medici alla figlia. Ma la settantaduenne perde peso e il dolore non le dà tregua. Passano dieci giorni, siamo al 12, e Maria Grazia è di nuovo in ospedale, stavolta prima viene portata in Medicina generale e poi nel reparto di Chirurgia. La diagnosi cambia: «Blocco intestinale a causa dei diverticoli». Due giorni dopo viene operata d’urgenza. «Al termine dell’intervento – proseguono i parenti – il medico ci ha racconta di aver trovato una ciste ovarica coperta dai diverticoli vicino all’anca, aggiungendo che si trattava di un tumore quasi sicuramente benigno e che avrebbero effettuato gli esami istologici». La paziente è rimasta in ospedale fino al 2 maggio, passano altri due giorni e alla prima medicazione la figlia cerca di spiegare al medico che la madre sta male «non si alza dal letto, ha le gambe gonfie e l’affanno». La situazione nelle ore seguenti non migliora e mercoledì mattina precipita tanto che la donna si presenta in ospedale dove, però, non è mai stata ricoverata. 17 maggio 2012 [URL]http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2012/05/17/news/fu-dimessa-e-mori-5-medici-indagati-1.4662223[/URL]
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