Lettera aperta al giornale telematico ..........
OGGETTO: Passi carrai a raso e truffe .
Leggo sempre le cronache elbane e ultimamente , incuriosito da numerose argomentazioni in merito alla problematica in oggetto riportate da ElbaReport e dal Blog Camminando , problematica che al nord dove vivo รจ stata affrontata e risolta per sempre da anni , mi sono interessato ed ho cercato di indagare a fondo per comprenderne tutti gli aspetti ed i risvolti che ora appassionano lโElba .
I passi carrai a raso sono ben identificati ed identificabili e sinteticamente sono quei passaggi dal posto auto privato al pubblico che non interrompono o tagliano il marciapiede , che non sono delimitati da listoni di pietra o altri manufatti , che non intersecano altre opere comunali , che non richiedono di lavori ad hoc per consentire il passaggio come scivoli in cemento , canale di scolo trasversali delle acque private ecc , insomma passi carrai che non mostrano una evidente e sensibile occupazione del suolo pubblico e che quindi non limitano la libertร degli altri utenti cittadini .
Poichรฉ sono passaggi che non tagliano i marciapiedi, da una indagine de visu generalizzata , รจ emerso che quelli esistenti sono di solito e quasi tutti posizionati in strade dove giร esiste il divieto di sosta e quindi , di fatto , il cartello di divieto del passo carraio stesso , diventa un inutile doppione e questo fa riflettere sulla necessitร e sulla ragione vera di avere un cartello in piรน . Ora il problema da affrontare รจ il seguente: se un cittadino vuole comunque il cartello di passo carraio per ragioni sue personali, puรฒ fare domanda al comune , pagare il canone o la tassa e quindi affiggere il cartello con tanto di numero di concessione e anno di validitร della stessa. Il comune non puรฒ imporre o costringere il cittadino a pagare la tassa o la concessione se il passo carraio rientra nella definizione a raso. Perรฒ, si legge in giro , si veda al proposito la nota dellโUnione Nazionale dei Consumatori che addirittura bolla i passi carrai a raso , ovvero i tentativi dei Comuni di imporli, come autentiche truffe , esponendo i metodi barbari usati : vigili urbani che girano e minacciano gli utenti , oppure che fanno firmare con la frode e lโinganno documenti che poi vengono utilizzati come domande per la concessione , documenti che , si legge sempre in giro , vengono mandati anche a casa spacciandoli per questionari e poi utilizzati contro legem , contro il diritto del cittadino di non essere ingannato e frodato da una amministrazione pubblica.
La materia รจ appassionante , i comuni cercano soldi da sempre ma che ora li cerchino fregando e ingannando lโutenza , anzi forzando loro la mano con minacce mi รจ sembrata una esagerazione , una cosa su cui indagare a fondo.
Tramite internet ho potuto constare invece che questa รจ la prassi seguita ancora da certi comuni , quelli piรน arretrati e poco informati o piรน disonesti perchรฉ ormai ci sono ben due sentenze della Cassazione , una del 2004 limitata a bacchettare ed a dare torto al Comune di Genova e finalmente lโultima , la 16733 del 2008 che si rivolge a tutti e mette fine a questa storia pietosa ed equivoca . Sempre da internet emerge che giร il Ministero delle Finanze , le Agenzie delle Entrate e altri importanti Enti statali hanno escluso la tassabilitร dei passi carrai a raso .
Perรฒ le lamentele che girano e non ultima una nota attuale del 2012 del Movimento 5 Stelle โ Passi carrai a raso e mucche da mungereโ , fanno capire che questa usanza barbara o truffa รจ ancora di moda. Sempre per curiositร mi sono andato a leggere i regolamenti comunali di una decina di cittร italiane importanti , sia al nord che al centro che al sud: in questi regolamenti si parla dei passi carrai a raso e si dice chiaramente , senza equivoci che il cittadino puรฒ chiedere la concessione solo di sua spontanea volontร e che la tassa o concessione non รจ obbligatoria e che comunque il cittadino la puรฒ disdire quando vuole. Alcune comuni riottosi o solo ottusi hanno in corso cause contri i cittadini o con gruppi organizzati dalle associazioni dei consumatori e , si legge sempre in internet, che le stesse cause sono sempre perse e che giudici di pace, tribunali o Tar danno inesorabilmente ragione a chi si oppone a questo balzello, quando non richiesto dal cittadino , ovvero coatto ; altri comuni piรน โsvegli e attentiโ hanno cercato di imporla poi hanno fatto marcia indietro avendo capito che andavano contro la legge e che ledevano un diritto di scelta dei cittadini .
Allora non rimane che una conclusione : poichรฉ ormai tutti i comuni , anche quelli piccoli , hanno internet o comunque un servizio legale o la possibilitร di dare un incarico professionale ad un esperto a cui porre domande sul diritto , i comuni che continuano a vessare lโutenza , a frodare il cittadino tentando di spaventarlo per fargli pagare una tassa non dovuta, sarebbero da denunciare alle Procure della Repubblica o alla Magistratura per far licenziare i politici e gli amministrativi che si prestano ancora a questa pratica odiosa e contro la legge e farla cessare per sempre.
Ho letto anche alcune provocazioni sul blog in merito ai Sindaci che non rispondono e non chiariscono la loro posizione su questa tematica ma, detti sindaci non possono nascondersi e ignorare la questione , prima o poi dovranno dire ufficialmente cosa ne pensano e che provvedimenti intendono prendere per far rispettare la legalitร , quella legalitร dove i Sindaci dovrebbero essere campioni ed esempi per tutti , per non deludere la fiducia di chi li ha votati , dando ai cittadini stessi una ampia e documentata spiegazione, in modo trasparente ed onesto e mettendo fine allโequivoco : il passo quando a raso lo paga solo chi vuole il cartello e lo affigge , ma non รจ obbligatorio se uno non lo vuole .
Se i comuni hanno bisogno di soldi li devono cercare in modo onesto e nei modi previsti da leggi e regolamenti e non con mezzucci truffaldini da ladri di biciclette che mostrano una loro incapacitร organizzativa e gestionale che evidenzia una occupazione impropria di una onorevole carica pubblica dove si richiede onestร ,capacitร e trasparenza , doti da impiegare a favore della cittadinanza e non contro di lei.
W la libertร di espressione quando utile e non offensiva e mirata solo a tutelare e difendere i cittadini dai soprusi; grazie sig Prianti per l'ottimo servizio reso.
