Blitz della Finanza al Monte dei Paschi:
ipotesi aggiotaggio su Antonveneta
Perquisizioni disposte dalla Procura di Siena: controlli sia in uffici di istituti di credito collegati, sia nelle abitazioni di alcuni dirigenti della banca, nella fondazione e nel Comune e nella Provincia di Siena. L'indagine รจ sull'acquisizione dell'istituto di credito veneto, avvenuta nel 2008. Titolo sospseo a Piazza Affari
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 9 maggio 2012
Cinquanta militari della Guardia di Finanza si sono presentati questa mattina a Rocca Salimbeni, sede della Banca Monte dei Paschi di Siena, prima dellโapertura degli uffici. La polizia tributaria indaga su presunti reati di aggiotaggio e ostacolo agli organi di vigilanza, quindi per ipotesi di rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio. Le perquisizioni hanno interessato anche le sedi del Comune e della Provincia di Siena. Gli indagati sono almeno due, e sono esponenti di banca Mps. Da fonti investigative si apprende che le perquisizioni hanno interessato anche le abitazioni di Antonio Vigni, ex dg del Monte e dellโattuale direttore generale della fondazione Mps Claudio Pieri.
Gli agenti sono intervenuti inoltre nella sede della fondazione Mps a Palazzo Sansedoni. Secondo quanto si apprende perquisizioni sarebbero state effettuate stamani nellโabitazione del presidente Gabriello Mancini e di altri dirigenti sia della fondazione sia della Banca. Eโ lโacquisizione di Antonveneta, avvenuta nel 2008, su cui si concentra lโoperazione di questa mattina. Si verifica il reperimento delle risorse utilizzate per lโacquisizione di Antonveneta, le comunicazioni fatte nel tempo agli organi di vigilanza e le operazioni sul titolo, per alterarne il valore di scambio. Gli inquirenti vagliano una serie di condotte poste in essere a partire dal 2007, in occasione dellโacquisizione di Banca Antonveneta dagli spagnoli del Banco Santander, protrattesi sino al 2012. In particolare ci sono dubbi su un aumento di capitale del 2008 per la parte del cosiddetto fresh da un miliardo di euro.
