La Regione Lazio beffa alluvionati e giustizia
5 maggio 2012
Funziona cosรฌ. Se un giudice ti condanna al risarcimento danni hai due possibilitร : o paghi quanto stabilito o, se ritieni che la sentenza di primo grado non sia giusta, fai ricorso in appello, entro i termini stabiliti dalla legge.
Evidentemente la Regione Lazio deve avere una sua interpretazione della giustizia, se ritiene di potersi appellare oltre i termini โ scaduti da un anno-, pur di non pagare i cittadini alluvionati di Tarquinia.
I fatti: dopo le alluvioni che, nel 2004-2005, mettono in ginocchio aziende, attivitร e abitazioni di Tarquinia e Marina Velca, i cittadini che aderiscono al comitato โMarina Velka senza fangoโ decide di citare per danni la Regione Lazio perchรฉ sostiene che i danni provocati non siano dovuti al carattere di eccezionalitร , ma allโincuria dellโamministrazione.
Cosรฌ, la sentenza n. 1/2011 del Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche del Lazio, condanna la Regione Lazio a risarcire i danni, per oltre 2 milioni di euro, ricollegando la causa โessenzialmente alla mancanza di manutenzione dellโalveo del fiume Marta oltre che alla omessa realizzazione di argini idonei a contenere le portate di piena in una zona esposta al rischio di esondazioniโ. ร stata quindi dichiarata โla responsabilitร solidale, per lโaccaduto, della Regione Lazio e dellโArdis Lazioโ. Per questo โ condanna i suddetti Enti a pagare, in favore dei ricorrenti, le somme a titolo di risarcimento dei danni strutturali agli immobili e di quelli ai beni mobili subiti a seguito delle note alluvioni, nonchรฉ le spese di Ctu e le spese legali del giudizioโ.
La Regione Lazio avrebbe potuto proporre appello entro i termini stabiliti dalla legge -30 giorni dalla notifica- e invece nulla. Cosรฌ la sentenza passa in giudicato e diventa esecutiva.
Fin qui tutto normale.
I legali dellโavvocatura Regionale si mettono in contatto con quelli degli alluvionati per stabilire come effettuare il pagamento e gli alluvionati, a loro volta, aprono un conto corrente per ricevere lโintero importo. Tutto sembra risolto, fino a quando la Regione decide il colpo di scena: si affida a un legale esterno allโAvvocatura Regionale e, ad aprile, quando i termini sono abbondantemente scaduti da oltre un anno, propone appello avverso la suddetta sentenza.
Il perchรฉ รจ presto detto: la Regione vuole far slittare i tempi di pagamento alla prossima amministrazione che, presumibilmente, sarร diversa da quella attuale, cosรฌ da non dover giustificare questo esborso milionario di denaro pubblico.
A sentir parlare Elena Scopelliti, la Presidente del Comitato, sale subito un senso di rabbia per lโarroganza e la prepotenza della Regione che, pur consapevole che stanno solo perdendo del tempo e spendendo denaro pubblico, si beffa della giustizia e degli alluvionati. Della serie, dice la Presidente del comitato parafrasando il Marchese del Grillo: โIo so io e voi non siete un โฆ!โ
Con il piccolo inconveniente che quando saranno costretti a pagare, e lo saranno visto i termini sono scaduti, dovranno pagare anche gli interessi che, guarda il caso, verranno sempre dalle casse pubbliche. Nel frattempo gli alluvionati aspettano ancora di capire quale sarร il loro futuro.
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