per non dimenticare che la veritร deve ancora saltare fuori....
Chiuse le indagini, affari e politica
Chiuse le indagini, affari e politica
11/06/2004 ore: 08:54
PORTOFERRAIO. Il pm Roberto Pennisi ritiene di aver sufficienti prove a sostegno delle accuse che ha formulato e per questo ha chiuso le indagini sui presunti intrecci fra urbanistica e affari, inchiesta iniziata nel 2003, che il 1� giugno � sfociata negli arresti del sindaco, Giovanni Ageno, di suo figlio Nicola, architetto, dell�assessore Alberto Fratti, della dirigente dell�ufficio tecnico del Comune, l�architetto Sandra Maltinti e degli imprenditori Tiziano Nocentini e Marco Regano, ancora tutti in carcere.
L�avviso della conclusione delle indagini preliminari � stato firmato da Pennisi luned� 7, neppure una settimana dopo l�esecuzione delle custodie cautelari, effettuate dal nucleo operativo dei carabinieri di Livorno su disposizione del gip, Sandra Lombardi, che ha accolto le richieste del pm.
Affari e politica: le accuse Accusati di aver costituito una struttura politico-affaristica con lo scopo di commettere �una serie indeterminata di delitti� - tra i quali l�abuso in atti d�ufficio, falso in atto pubblico, peculato, corruzione, violenza privata, concussione, rivelazione di segreti d�ufficio e altri reati per �acquisire il controllo e la gestione delle attivit� economiche e dell�amministrazione pubblica del Comune per il conseguimento di interessi privati� - Ageno, padre e figlio, Fratti, Maltinti, Nocentini e Regano, hanno 20 giorni (dalla data della firma dell�avviso di conclusione delle indagini) per presentare memorie difensive.
�Non usciranno prima del 16� �La chiusura di indagini significa che il pm ritiene di poter andare al processo�, afferma l�avvocato livornese Nicola Giribaldi, difensore dell�architetto Ageno.
Con la chiusura delle indagini vengono meno le necessit� di custodia cautelare in carcere? S�, replica l�avvocato, il quale spiega che gli arresti erano stati disposti sulla base di due motivi: il pericolo di inquinamento delle prove e il rischio di reiterazione del reato. La chiusura delle indagini vuol dire che non esiste pi� il pericolo di inquinamento, ma viene meno anche il rischio di reiterazione, perch� l�amministrazione comunale, con le elezioni di domani e domenica, � di fatto decaduta. Avvocato Giribaldi, ci� significa che il suo assistito e le altre cinque persone arrestate potrebbero essere scarcerate in questi giorni, anche prima del voto? �Prima di mercoled� 16 non se ne parlar� - risponde il legale -, per quel giorno, infatti, � fissata l�udienza dei ricorsi dei difensori al Tribunale del riesame�. Che cosa prevede? �Confidiamo nel Tribunale del riesame�, replica Giribaldi. E il suo assistito, Nicola Ageno? �Sta bene. Ha carattere e ha intenzione di dimostrare la sua innocenza�.
Ghiaie, indagini chiuse Anche per il caso delle Ghiaie le indagini sono chiuse, significa che il pm ritiene di avere sufficienti prove d�accusa. La vicenda vede indagati i fratelli Enrico e Giuseppe Cioni, titolari della societ� �Le Sirene�, a cui fanno capo le concessioni dei lotti del demanio comunale sul lungomare della spiaggia dove si trovano il bar e il ristorante, la consegliere comunale Annalista Di Pede (Udc), presidente della commissione consiliare Demanio e la segretaria generale del Comune, Annunziata De Fusco. Sono tutti accusati di abuso d�ufficio e falso in concorso in relazione alla vicenda della predisposizione della vendita dei lotti.
Pochi giorni prima dei sei arresti e della notifica degli avvisi di garanzia ai quattro, gli inquirenti avevano intercettato colloqui in cui due degli indagati - a quanto pare Enrico Cioni e la Di Pede - avevano fatto �pressioni� sulla Maltinti affinch� venisse chiuso l��affare� Ghiaie. In quegli stessi giorni il legale dei Cioni invi� una lettera in Comune, si trattava di un invito-diffida a presentarsi il 3 davanti al notaio affinch� i dirigenti comunali responsabili del procedimento mettessero la sua firma sotto il contratto di vendita. Contratto, che non � stato poi firmato. Uno dei due dirigenti era la Maltinti, l�altro Vilmano Mazzei. Fu lui ad annunciare che non avrebbe sottoscritto il contratto anche in una lettera che invi� a tutti i consiglieri comunali, scrivendo che a suo avviso gli atti non erano sufficientemente chiari per vendere.
Il contributo di Febbo Ed emerge una notizia inedita, quella del contributo che alle indagini sui presunti intrecci fra politica e affari ha dato Mauro Febbo, l�ex presidente forzista della Comunit� montana, che nell�estate scorsa era finito sotto inchiesta con l�accusa di peculato e truffa aggravata dopo il viaggio di promozione a Montecarlo. Febbo nelle settimane scorse � stato sentito da Pennisi per oltre cinque ore come persona informata sui fatti. L�ex presidente dell�ente comprensoriale ha risposto alle domande del pm dando un significativo contributo a chiarire i vari aspetti della complicata vicenda legata alla stesura del Regolamento urbanistico di Portoferraio.
Febbo potrebbe essere a conoscenza di particolari importanti, perch� per le approvazioni i Regolamenti urbanistici hanno bisogno delle certificazioni emesse dalla Comunit� montana a riguardo delle risorse idriche, lo smaltimento dei rifiuti, la messa in sicurezza dei fossi e la depurazione.
