[COLOR=darkblue]Il prof. Mallegni, antropologo di fama mondiale, รจ conosciuto all'Elba per aver studiato in modo inappuntabile i resti scheletrici di circa 100 individui sepolti 4.000 anni nella grotta di S. Giuseppe presso Rio Marina. E' anche per questo che pubblichiamo volentieri questo suo intervento.
La Redazione [/COLOR]
[SIZE=4][COLOR=darkred]LA FANCIULLA DI VAGLI? AL 50% ร UN MASCHIO [/COLOR] [/SIZE]
Purtroppo da qualche tempo girano come esperti della disciplina paleoantropologica personaggi che definire pittoreschi รจ puro eufemismo. Si pensi a chi ha creato il caso della donna โvampiraโ, alla quale, per impedirle di mordere, sarebbe stato infilato un mattone in bocca (per potercelo far entrare la bocca doveva essere grande come un forno da pizza).
Affascina anche il caso lucchese/garfagnino della cosiddetta โFanciulla di Vagliโ: esiste la probabilitร (50%) che sia un maschio, un ragazzotto anzichรฉ una โpuellaโ. Problema del resto attualissimo. Vediamone i singolari risvolti.
Nel settembre 2011 viene organizzata nel Museo Nazionale di Villa Guinigi in Lucca una mostra su una tomba ligure del 200 circa a. C. scoperta presso la Murata di Vagli di Sopra. Ne รจ responsabile Giulio Ciampoltrini, funzionario della soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, mentre come curatrice รจ scelta una studentessa universitaria stretta collaboratrice dello stesso Ciampoltrini, immagino con grande gioia di laureati e di specialisti supertitolati regolarmente disoccupati. A corredo della mostra viene pubblicato un libro intitolato โ La Fanciulla di Vagliโ. Simona Minozzi รจ lโartefice dellโanalisi antropologica, mentre a Ciampoltrini appartiene lo studio di gran parte dellโaspetto archeologico, forse un tantino autoreferenziale dal momento che riesce a citare se stesso ben 62 volte su un totale di 93 note bibliografiche a pieโ di pagina.
Qual รจ la metodologia con la quale gli autori sono riusciti a determinare il sesso? Eccola, in sintesi: il sesso femminile della Fanciulla si basa sulla โevidenza delle dotazioni sepolcraliโ ed รจ sostenuta dall'analisi antropologica fondata, principalmente, โsulla tipologia degli straordinari oggetti di corredoโ. Questo modo di procedere rimanda pari pari allโimmagine del gatto che cerca all'infinito di mordersi la coda.
Analizziamo lโaspetto archeologico. Per quanto riguarda la suppellettile potoria (kylix, poculo) e gli oggetti di abbigliamento (armilla, fibule, anello dโargento, spirali) va detto che possono essere sia femminili che maschili. Ci sono poi due spirali d'argento che secondo gli autori sono โโฆverosimilmente funzionali al ruolo di fermatrecce โฆโ. Ma verosimile non vuol dire vero: per esempio รจ del tutto verosimile, ma completamente falso, sostenere che il sole gira intorno alla terra.
In definitiva gli elementi archeologici presentati come probanti risultano alquanto deboli, ma i dati antropologici lo sono perfino di piรน.
Un valente, compianto docente di Antropologia era solito chiudere la sua lezione dedicata alla determinazione osteologica del sesso negli individui immaturi con questa frase: โDopo lunghi e approfonditi studi possiamo concludere che la probabilitร di aver determinato correttamente il sesso di un immaturo si aggira sul 50%, la stessa percentuale che potevamo raggiungere facendo a testa o croceโ. Attualmente sui resti ossei inumati si puรฒ provare una determinazione di sesso tramite il loro DNA antico, ma nel caso della tomba di Vagli i resti sono cremati e la cosa รจ impossibile perchรฉ il calore elevato (500-700ยฐ) che si sviluppa durante il rogo funebre distrugge completamente la parte organica. Per gli allievi del suddetto Maestro - e per quasi tutti gli antropologi - questo tipo di determinazione รจ sottoposto alla regola che essi chiamano del 50%: la probabilitร che la determinazione del sesso di uno scheletro sia corretta deve essere superiore in modo statisticamente significativo al 50%, altrimenti tanto vale tirare la moneta.
Restando in ambito esclusivamente antropologico i caratteri che, secondo gli autori, definirebbero l'appartenenza del cremato di Vagli al sesso femminile sarebbero tre: dimensioni relativamente piccole, gracilitร delle ossa, frammento di osso coxale di morfologia femminile. Senza entrare in particolari specialistici, devo dire, purtroppo, che le motivazioni addotte fanno acqua da tutte le parti. Per di piรน tra i caratteri morfologici citati ce ne sono diversi - la forma della cresta iliaca, della fossa iliaca, della spina ischiatica, del foro otturato - che fortunatamente nessun antropologo usa piรน perchรฉ palesemente inconcludenti.
Termino. Abbiamo visto che se la probabilitร di determinare il sesso di uno scheletro non รจ parecchio superiore al 50%, รจ meglio lasciar perdere. Nel caso del cremato di Vagli, forse sarebbe stato piรน opportuno il lancio della moneta. Con notevole risparmio di tempo e di soldi.
[COLOR=darkblue]Francesco Mallegni Professore Ordinario di Antropologia
Universitร di Pisa [/COLOR]
