Ieri leggevo sulla stampa nazionale un articolo che attesta che รจ stato consumato l'ultimo pesce italiano dell'anno , da ora in avanti vivremo d'importazione.
In poche parole riusciamo a soddisfare solo il 30% scarso della domanda a causa di una politica dissennata delle risorse del mare.
A Bruxelles la responsabile Maria Damanaki ha finalmente scoperto che รจ ora di smetterla di finanziare la pesca industriale nel Mediterraneo e bisogna invece tornare alla piccola pesca che , solo in Italia , potrebbe dare da lavorare ad 80.000 persone.
Quale migliore occasione per la Regione Toscana di fare un Parco dell'Arcipelago che diventi una fucina replicabile nel resto del Paese ?
Non un Parco vuoto , fatto di divieti totali che non verrebbe mai accettato nรจ da me , nรจ dal resto dell'isola, ma un area dove la piccola pesca sia regimentata come lunghezze e misure degli attrezzi reti o palamiti che siano, quella industriale (paranze e ciancioli) ELIMINATA COMPLETAMENTE , con aree come lo Scoglietto moltiplicata per almeno 10 riserve della medesima dimensione e ben posizionate sulla costa per la gioia dei diving.
Pensiamo a delle misure minime realistiche e a dei periodi di chiusura della pesca delle varie specie a seconda dei tempi di riproduzione.
Pensate ad un permesso di pesca a pagamento per i pescatori sportivi non residenti che vogliano pescare in queste acque, soldi che andrebbero a finanziare la gestione e, sopratutto, la vigilanza del Parco.
A Torre Guaceto in Puglia lo stanno giร facendo con soddisfazione ed il reddito dei pescatori si รจ moltiplicato.
Si potrebbero posizionare blocchi di riproduzione in cemento come giร fatto con successo in Sicilia,in zone oramai talmente rastrellate dalle paranze da non avere piรน forme di vita, cercare sponsor operanti nel settore per promuovere iniziative specifiche di ricerca..
Chissร se il nuovo Presidente , il Governatore e Legambiente potranno ragionare su cose di questo genere adattandole alla realtร di un isola antropizzata come la nostra ; pensate alla collaborazione che potrebbero dare i pescatori di mestiere e quelli sportivi , gli istituti di ricerca, le aziende produttrici di attrezzature specifiche ; pensate ai finanziamenti che potrebbero arrivare dall'Europa..
Pensate invece che frustrazione se continueremo ad avere anche in mare l'inutile , costoso ed odiato carrozzone che ci ha accompagnato in questi anni in terra.
