Una grande vittoria di Peria e company: di nuovo un Presidente non elbano. Dopo Tanelli e Tozzi, questa volta tocca a Sammuri, maremmano e conterraneo dell'assessore Bramerini!!!! Noi elbani razza inferiore!!
Grazie PD.
Leggete Il Tirreno di oggi. Cronaca di Grosseto.....
Da un parco all’altro Giampiero Sammuri va all’Arcipelago
Dopo tre anni di brillante gestione del “Maremma” in arrivo la nomina all’area delle isole. Prevista a giorni l’ufficialità
GROSSETO Adesso non è più solo una voce. Il grossetano Giampiero Sammuri, presidente nazionale di Federparchi, in procinto di lasciare il Parco della Maremma, sarà, a partire da giugno, il nuovo presidente del Parco dell’Arcipelago Toscano, carica ricoperta fino al 31 dicembre scorso dal professor Mario Tozzi, geologo, divulgatore scientifico, giornalista e conduttore televisivo. Negli ultimi 4 mesi, durante i quali la reggenza del Parco è stata affidata al vicesindaco di Rio nell’Elba Angelo Banfi, ministero dell'Ambiente e regione Toscana hanno cercato un'intesa, tutt’altro che facile e scontata. Legambiente, nelle scorse settimane, aveva chiesto rapidità, ma soprattutto l’individuazione di una figura che garantisse preparazione scientifica, doti di mediazione. Insomma un profilo alto. Sammuri corrisponde a questo identikit. 58 anni, primo italiano a far parte del direttivo di Europarc Federation (l’organismo continentale, che da 40 anni sovrintende alla gestione di tutte le aree protette d’Europa), già docente all’università di Siena, manager pubblico, capace di mettere d’accordo ambientalisti, agricoltori e cacciatori, Sammuri è da anni “l’uomo del Pd che piace alla destra’’. Per lui, nel recente passato, hanno speso parole importanti i ministri Altero Matteoli e Stefania Prestigiacomo, Luca di Montezemolo, Ermete Realacci e Fulco Pratesi. Dicevamo: è iscritto al Pd, prima ancora ai Ds, al Pds, al Pci, ma non fa politica sul territorio da 15 anni. Maratoneta, faziosissimo tifoso dell’Inter. A gennaio il responsabile della Protezione Civile Franco Gabrielli lo ha nominato responsabile del recupero e smaltimento dei rifiuti della nave Costa Concordia, compito che ha brillantemente esaurito in questi giorni. E proprio all’isola del Giglio, due giorni fa, a mezza voce, sono arrivate le prime ammissioni riguardo al ruolo che Sammuri andrà a ricoprire nei prossimi mesi. Tra due giorni, infatti, il Parco dell’Arcipelago avrà una nuova guida, un commissario a tempo, il funzionario ministeriale Massimo Avancini. Resterà in carica il tempo necessario a perfezionare l’iter per la nomina di Sammuri. Rigore scientifico, ma anche buon senso. Capacità di mediazione. Queste le caratteristiche di Sammuri, che al Parco della Maremma, nel 2000, aveva trovato condizioni ambientali difficili: conflitti con la popolazione, ungulati in sovrannumero, area protetta percepita da tutti come nemica, Comunità del Parco in mano al centrodestra. Un’aria simile a quella che si respira oggi nelle isole dell’Arcipelago. In Maremma, dopo 12 anni (e tre mandati), lascia un ente a posto con i conti, con eccellenti professionalità, capace di mettere in moto investimenti milionari, di recuperare il dissenso “storico” della popolazione, di realizzare progetti di salvaguardia naturalistica premiati e presi a modello in Europa. Di questa nomina se ne parlava da settimane, a Roma, a Firenze e al Giglio. Addirittura la voce era circolata subito dopo l’incidente alla nave Concordia. Ci sono voluti quattro mesi perché la scelta maturasse sull’asse Clini-Rossi. Ora dal Ministero dell’ambiente è partita, alla volta di Firenze, la missiva con il nome di Sammuri, “garanzia di serietà, impegno e dinamismo”. La procedura prevede che il governatore Enrico Rossi esprima il proprio parere, una sorta di definitivo via libera. Questione di giorni. Poi la firma sul decreto.
Il primo commento «È prematuro, ma ne sarei felice»
Giampiero Sammuri non si sbilancia. «Per il momento sono ancora presidente del Parco della Maremma. Mi sembra prematuro fare commenti. Ma se si concretizzasse questo nuovo impegno ne sarei felice. Sarebbe al tempo stesso una gratificazione e una sfida». Gli elbani, però, volevano un rappresentante della loro comunità. «Io mi sento espressione della comunità del Parco. Vivo e lavoro a Grosseto, che fa parte dell'area Parco. Ultimamente ho passato più tempo al Giglio che in Maremma. L'Arcipelago lo conosco bene, altrettanto i problemi che ha vissuto, le emergenze, il bisogno di valorizzazione di un territorio di grande interesse per la regione e per l'intero Paese. Senza contare che il consiglio direttivo e la Comunità assicureranno una qualificata rappresentanza dei territori».
