[SIZE=4][COLOR=darkred]QUALCHE RIFLESSIONE SULLA CRISI DI RIO MARINA [/COLOR] [/SIZE]
[COLOR=darkblue]Giovanni Muti [/COLOR]
Visti attraverso i comunicati, le dichiarazioni alla stampa e le interviste alle televisioni , i fatti politici come, per esempio , una crisi come quella di Rio Marina hanno tutti i pregi e difetti delle rappresentazioni, che hanno modalitร di comunicazione proprie quasi rituali.
Oltre ad un linguaggio proprio a volte prudentemente reticente o ambiguo, oppure declamatorio ed eccessivo, ma sempre finalizzato ad esaltare la qualitร della rappresentazione. Che, in questo caso, non ha come fine il divertimento di un pubblico pagante, ma la conquista della fiducia e lโapprovazione dei cittadini. Che รจ cosa molto piรน difficile.
Queste modalitร della comunicazione politica, anche se nascono da necessitร oggettive, e quindi hanno una loro utilitร , specialmente con i nuovi mezzi di comunicazione, trovano limiti insormontabili nellโimpossibilitร di far emergere elementi sfuggenti , ma decisivi, che rimangono spesso sottotraccia.
Si tratta di nodi psicologici irrisolti che attengono ai rapporti tra le persone, alle loro aspettative, alle loro speranze spesso oscillanti fra conferme e delusioni.
Ma soprattutto hanno a che vedere con fatti anche minimi, gesti simbolici che possono incidere sullโidea che hanno di loro stessi e degli altri. Questa complessitร fa si che, spesse volte , fra la rappresentazione e la realtร passi la distanza che cโรจ tra lโattore - personaggio sul palcoscenico e lโattore - lโuomo stanco seduto dietro e quinte.
Il vantaggio che cโรจ nelle piccole comunitร รจ che questo diaframma fra realtร e rappresentazione non รจ cosรฌ impenetrabile. Nel caso di Rio marina lโimpressione รจ che questi elementi abbiano giocato un ruolo importante.
I rapporti , voglio dire, fra il sindaco e i componenti la giunta: il sindaco presa nel suo ruolo di sindaco di tutti, e gli altri che restano in una specie di zona dโombra .
Certo,il sindaco che deve essere di tutti non puรฒ essere il sindaco di ciascuno. Questa la riflessione di fronte a tanta emozione della cittadinanza e tanti "ciascuno" piccoli e persi nella ricerca di conferme.
Quelle conferme che Bosi dispensava con una pacca sulla spalla come una tessera di riconoscimento.
Paola Mancuso ha fatto l'errore di dare per scontata la credibilitร degli altri, di averla sempre riconosciuta senza bisogno di darne testimonianza.
Questo forse il motivo dell'insicurezza di chi ha pensato di non essere considerato degno di un po' di luce senza capire che Paola Mancuso non aveva bisogno di farlo riconoscendo a prescindere valore e dignitร .
Davanti a Rio Marina tutta si รจ capito che... sarebbe bastato un caffรจ.
