Che posto strano che è Marina di Campo; da cinquant’anni tutti, dai pescatori ai diportisti, a reclamare una condizione di sicurezza per le proprie imbarcazioni.
Nessuno ha mai preteso uno “straporto”; si è solo messa in atto la condivisibile richiesta di avere la possibilità di lasciare le barche ormeggiate a banchina, anche con mare cattivo, senza doversi raccomandare a Nostro Signore per ritrovarle integre , a fine mareggiata.
Si sono succedute amministrazioni su amministrazioni, è stato realizzato perfino l’aeroporto dal quale col vento di maestrale si decolla con la prua contro una montagna, ma nessuno si è mai intestardito, fino al 2009, a realizzare quelle strutture che consentirebbero di rendere sicuro, in ogni condizione, il Nostro Porto.
Dico dal 2009 perché, da candidato, ho premuto e ho preteso che nel programma elettorale della compagine che ha poi vinto le elezioni amministrative, fosse inserita anche la volontà di realizzare quelle infrastrutture che renderebbero fruibile in ogni condizione meteo - marina il Porto di Marina di Campo.
E da questo momento, in maniera del tutto singolare, si è cominciato ad attaccarmi per aver promesso qualcosa che, evidentemente, si ritiene impossibile da realizzare, solo per raccattar voti; praticamente una critica-contestazione a prescindere.
Io ho sempre saputo che non si può fronteggiare solo la morte, ma con volontà si possono raggiungere determinati obiettivi e forse in questo caso è proprio la volontà che manca.
Rammento a chi mi scrive, nascondendosi dietro uno pseudonimo, che la necessità di separare l’arenile dalla zona nautica, non deriva dalla mia volontà o da quella dei degli operatori della Pesca, che tra l’altro hanno tutti accolto con favore quell’ipotesi, ma da quanto previsto nel Masterplan dei Porti della Regione Toscana e la certezza di colui che mi attacca (se ha questi poteri di vedere nel futuro, giochi 6 numeri vincenti così si rilassa) che ritiene che l’opera distruggerebbe irreparabilmente la spiaggia, cozza fortemente con l’apprezzamento dell’elaborato presentato all’ Assessore regionale all’Urbanistica e all’architetto che sovrintende ai Piani Strutturali .
Infatti al contrario di quanto questo signore va affermando, forse perché mal imboccato o forse, se presente,disattento o magari incapace di comprendere quanto esposto nelle riunioni fiorentine, la proposta è stata giudicata adatta alla nostra realtà, con richiesta di promuovere i vari passi successivi.
Forse avere una marina ed un approdo decenti sarebbe un danno per l’economia Campese ??
Qualcuno su questo blog ricorda che siamo rimasti al Medioevo ed è vero perché se come massimo evento per rilanciare l’immagine e l’economia, si osannano quattro simpatici asinelli per due giri sulla spiaggia, si potrebbe pensare allora di organizzare la 24 ore del somaro come a Le Mans per i prototipi , per vedere se l’asticella dell’offerta turistica sale più in alto. Purtroppo non è così.
Occorre altro per rilanciare l’economia: dalla pulizia delle strade e dei punti di raccolta della nettezza urbana agli arenili rastrellati già a fine febbraio, ai negozi senza i sacchi neri alle vetrine ai fiori a decorare Campo e le frazioni, alla fine del parcheggio selvaggio delle auto ed altri cento accorgimenti per rendere presentabile il Nostro territorio ai residenti ed agli ospiti.
Evidentemente chi amministra queste cose non le ha nel proprio DNA, altrimenti non saremmo qui ad attaccare ed a cercare correttivi ma a parlarne bene e gli elogi si sprecherebbero.
Ormai la spiaggia non basta più, occorrono strategie mirate, come il Turismo Congressuale o eventi sportivi che consentano di tenere in vita le nostre attività che non stanno aperte solo per pagare suoli pubblici o balzelli di vario genere. Ed infatti , a dimostrazione di quanto siamo capaci, abbiamo perso l’organizzazione del Rally Storico.
E la scelta quindi di mettere in sicurezza il Porto è divenuta ormai necessaria, che lo si voglia o meno,per creare un approdo che consenta la presenza di imbarcazioni per 6/7 mesi per contribuire a risollevare le attività dalla grave fase discendente in cui versa l’economia Campese.
Certo, se al contrario, si continuano a ritenere fondamentali il tiro alla fune o la corsa nei sacchi, chi ha responsabilità amministrative dovrà renderne conto alla popolazione.
Per quanto riguarda infine i consigli per il mio futuro, credo di essere abbastanza capace di sbagliare da solo senza che qualcuno mi aiuti Quanto all’escavo del Porto, esiste un Ufficio Tecnico Comunale che ha già operato nella primavera del 2011 con i risultati che tutti hanno potuto valutare.
Speriamo che non sia diabolico perseverare
Cordialmente
Alessandro Dini
Consigliere Anziano
Comune di Campo nell’Elba
