Caro Dante, vedo con piacere Lei ha recepito la buona lettura del mio messaggio.
Discordiamo sulle azioni da opporre a questa societร o perlomeno a coloro sono delegati a gestirla-
Cioรจ รจ dura continuare a lavorare per pagare incapaci, anzi capacissimi esclusivamente di produrre azioni confacenti alle loro esose esigenze.
E credo neppure Lei continuerebbe a pagare imperterrito un servizio od un lavoro scadente. Mi consiglia di cambiare scelta, ma come Lei ho visto passare troppi governi e governanti, tutti purtroppo una volta a cavallo similari, salvo me ne citi esempi diversi.
E se in qualsiasi luogo d'Italia si esce la mattina presto, una massa umana parte e va a lavorare, per produrre, per sopravvivere, il popolo delle imprese e dei lavoratori, del mondo che produce e paga. Molte ore piรน tardi, si alzano i nostri gestori, pasciuti, lezzosi e viziati, agiati e curati.
La rivoluzione forzosa non si puรฒ pretendere, nessuna intenzione di ostilitร , ma visto che Lei alla fine della pazienza non pagherebbe un lavoro od una mansione mal eseguita, costosa e disastrosa, credo purtroppo resti solo una protesta economica con accantonamento e sospensione di ogni tributo, fino al fallimento od al rinsavimento.
Lei Dante pessimamente scrisse "non ce la faremo" magari con scaramanzia, eppure basterebbe che l'impegno alla equitร e correttezza fiscale, vedesse parimenti ugual misura e battaglia agli sprechi e privilegi, "(con una schiera di magistrati ed inquirenti simil/befera e di mega bliz nella politica daltonica) utile perlomeno per sentirsi bastonati ma non cornuti, privilegio esclusivamente coniugale.
Se ha un nome, una alternativa, un fulgido politico (non Monti, con redditi da cassetta di zeri siamo tutti bravi!!!) mi consideri dei suoi.
Cordialmente una buona serata.
Elbivoro.
