Caro Dante, voglio innanzitutto scusarmi, perchรจ involontariamente e preso dal fervore dei fatti ho forse mal descritto il mio stato d'animo e pensiero. Non intendevo assolutamente offendere o mancare di rispetto, se tale fosse la lettura mi scuso. La mia intenzione era solo quello di aprire un confronto su qualcosa che ci tocca tutti. E mi spiace se tutto questo viene censurato o tritato con due secche risposte, Per Luciano rispondo che pago le tasse e non ho bisogno di lezioni sui nostri doveri, semmai ribadire con forza il bisogno che oltre al pagare tutti le tasse e possibilmente in una percentuale civile, urge debellare a sua volta tutte le ruberie e privilegi di cui questo paese รจ invaso.
Per le tasse potrei pensare di procedere al contrario, lo stato mi dica col mio lavoro quanto devo guadagnare e si tenga il resto.
Perchรจ caro Luciano e Dante, se entriamo nel personalismo รจ bene capire che lavoro dal 15.06.67(ininterrotamente), e forse spero ancora per dieci anni, quindi mi prendo e pretendo la patente di contestare le cose che non vanno!!!
Senza dover fare citazioni famose, preferisco ragionare con il mio pensiero, e non credo esista solo la rivoluzione o soccombere, che sa di resa, bensรฌ la vibrante protesta ed azione perchรจ le cose cambino.
Questo senza bistecche sugli occhi e senza sconti ideologici o di parte.
E mi pare la tensione sociale di coloro contribuiscono salga ogni giorno proprio a causa delle continue differenze fra chi fa i sacrifici con il proprio lavoro, fra coloro non riescono a trovare un lavoro, fra i lavoratori sottopagati, fra i giovani senza opportunitร , la vera realtร di questo paese.
Se serve pronti a lavorare anche la notte, ma questi parassiti da noi mantenuti li voglio vedere sudare e stringere la cinghia al mio pari.
Le alchimie culturali o filosofiche lasciano il tempo che trovano, una volta incantavano oggi non piรน.
Una cordiale e stimolante buona domenica.
Elbivoro
