Ven. Nov 21st, 2025

Homepage

Lascia un messaggio

 
 
 
 
 
 
I campi con * sono obbligatori.
Il tuo messaggio sarà online dopo l'approvazione della Redazione di Camminando.
Ci riserviamo il diritto di cancellare o non pubblicare il tuo messaggio.
referendum comune unico casentino, ma è giallo firme da referendum comune unico casentino, ma è giallo firme pubblicato il 26 Febbraio 2012 alle 18:35
Arezzo, 22 novembre 2011 - Il Consiglio regionale ha approva il quesito sul referendum per il comune unico: ma insieme anche un ordine del giorno sul procedimento penale in corso e che apre il giallo delle firme. Il quorum era stato raggiunto o ad una serie di verifiche potrebbe risultare inferiore? L'atto, che era tornato in Commissione Affari istituzionali per valutare l'inserimento di una piu' puntuale indicazione dei Comuni di cui i promotori prevedono l'unificazione, e' stato illustrato al Consiglio regionale dal presidente della Commissione, Marco Manneschi (Idv). ''In Commissione'', ha spiegato Manneschi, ''e' stato chiesto di acquisire informazioni sullo stato del procedimento penale relativo alla raccolta di firme, che potrebbe invalidare il referendum. Sia il presidente del Consiglio regionale che la Commissione si sono attivate con una richiesta al Tribunale di Arezzo, il quale ha comunicato che il procedimento e' aperto ed e' tuttora in istruttoria''. Manneschi ha spiegato che con questa risposta ''si puo' dare corso all'iter referendario. Invito pero' il presidente della Giunta a monitorare l'iter e l'esito del procedimento penale''. Secondo Alessandro Antichi (Pdl), quella ottenuta dal Tribunale di Arezzo era ''l'unica risposta possibile'' e allo stato delle cose ''non e' piu' eludibile licenziare questo atto e che il referendum si svolga secondo le regole''. La prima reazione arriva dal consigliere regionale Vincenzo Ceccarelli (Pd): “Proposta sbagliata nel merito ma siamo rispettosi della volontà dei cittadini che hanno firmato e faremo valere le nostre ragioni”. E subito dopo passa al resto della vicenda. “La Procura ha comunicato ufficialmente di aver aperto un procedimento penale in fase di istruttoria. Se le firme valide non bastano, qualcuno dovrà rispondere anche sul piano politico” Il Consiglio regionale della Toscana, tornando all'inizio, ha approvato il quesito referendario sulla costituzione del comune unico del Casentino e un ordine del giorno della maggioranza (e approvato anche da Udc e dal consigliere Locci, ex Lega Nord) che esprime “parere favorevole affinché sia data pratica attuazione alla volontà democraticamente espressa dai cittadini sottoscrittori della Proposta di Legge di iniziativa popolare relativa all’istituzione del Comune di Casentino, fermo restando l’invito indirizzato alla Giunta Regionale e volto a continuare l’azione di monitoraggio circa l’andamento e lo stato dell’indagine attualmente in corso, in coerenza con quanto approvato con il suddetto ordine del giorno n. 104 . Il tutto nell’ottica del rispetto della volontà popolare e di un responsabile ed oculato uso del denaro pubblico. Principi che verrebbero disattesi qualora il referendum risultasse successivamente viziato nella regolarità delle firme raccolte. In tal caso, oltre agli effetti penalmente rilevanti, la Regione dovrà rivalersi in solido per le spese sostenute nei confronti dei responsabili”. «Continuiamo a ritenere che la proposta di quesito referendario, così come è stata formulata – ha commentato il consigliere regionale Vincenzo Ceccarelli (Pd) – sia sbagliata e fortemente penalizzante per le comunità locali del Casentino. Svantaggi che potrebbero derivare sul piano istituzionale, in termini di rappresentanza degli attuali comuni, e per un impoverimento dei servizi, con una perdita per il Casentino stimabile in circa 3 milioni di euro l’anno dal passaggio alla Provincia delle deleghe sulla forestazione, la bonifica e l’antincendio, deleghe attualmente gestite in forma sussidiaria dai comuni. Inoltre – ha proseguito Ceccarelli – se il progetto “Nencini” sul nuovo assetto istituzionale diventerà legge, il Casentino dovrà rinunciare agli incentivi per le unioni tra i comuni, cifra stimabile intorno al milione annuo, cioè risorse per favorire microaggregazioni dei piccoli comuni all’interno dell’unione e che sono auspicabili. In ogni caso – ha aggiunto il consigliere – rimaniamo rispettosi della volontà dei cittadini che hanno firmato la proposta di referendum e faremo valere le nostre ragioni nell’eventuale campagna referendaria. Un referendum su cui, come abbiamo chiarito ancora una volta con l’ordine del giorno approvato, gravano ancora pesanti nubi a causa del procedimento penale avviato dall’autorità giudiziaria circa la correttezza della modalità di raccolta delle firme. Una questione non secondaria – ha concluso Ceccarelli – poiché bisognerà capire se eventuali irregolarità incideranno sul computo della soglia minima per l’accesso al referendum; in quel caso, oltre che in sede penale, qualcuno dovrà rispondere anche in termini politici e chiedere scusa ai casentinesi». Euforico invece il comitato promotore sul comune unico del Casentino. “Finalmente è stata riconosciuta la volontà dei cittadini e messa da parte l'ipocrisia politica”. Commenta, così, Barbara Bendoni, presidente del Comitato Promotore sul Comune Unico del Casentino, l'approvazione dell'indizione del referendum sul Comune Unico in Consiglio Regionale. Il referendum è previsto per il 24 giugno 2012. “È il giusto riconoscimento – spiega Bendoni – a tutti quei cittadini che hanno deciso di firmare per il Comune Unico. Adesso spetta ai casentinesi essere artefici del proprio destino, cambiando definitivamente l'assetto territoriale, oltre ad un effettivo snellimento di tutta la macchina amministrativa casentinese. Oggi c'è stato un vero atto di democrazia e per questo ringrazio tutto il Consiglio Regionale, in particolar modo la Lega Nord che da sempre ha dato una mano al Comitato. Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in questo progetto, in primis i cittadini del Casentino che oggi vivono una giornata storica”.
... Toggle this metabox.