Caro Gabriele, se tu, io e noi tutti sul blog e nel mondo possiamo dialogare รจ perchรจ, nei milioni di anni ci siamo evoluti fin nella forma che conosciamo, grazie soprattutto alla carne degli animali cacciati sia in mare che in terra. E fin quando la caccia e la pesca รจ servita al sostentamento fisico della persona, รจ stata praticata in modo selettivo, prelevando saggiamente solo il necessario, con la consapevolezza che prelevare il non necessario poteva essere causa di fame per l'indomani. Da sempre quindi, caro Gabriele e dintorni, l' UOMO ha cacciato nel rispetto dell'ambiente e anche degli animali stessi ,contribuendo inconsapevolmente alla selezione, come avviene in natura fra prede e predatori. Questo principio รจ applicato tutt'oggi da quelle popolazioni la cui esistenza dipende dalla presenza di animali da cacciare ed in genere da ciรฒ che la natura puรฒ offrire. Quindi, nessuno obiettivamente, dovrebbe aver motivo di scandalizzarsi per la caccia e la pesca finalizzata al sostentamento. Lโincomprensione e la condanna scatta quando si spreca, si butta via, quando di un pesce da un chilo se ne butta via tre quarti, quando se ne pesca una tonellata e se ne ributta a mare la quasi totalitร perchรจ non di pregio. Lo spreco deve essere condannato senza mezzi termini perchรฉ oltre che essere una offesa per chi soffre la fame, ogni anno muoino per fame diversi milioni persone di cui la maggior parte bambini, va contro natura, va contro la stessa natura umana, va contro lโessere (verbo) Uomo. Infine, se per quanto concerne lo spreco non ho difficoltร a definirlo un crimine contro lโumanitร , la pratica della pesca o della caccia definita come โsportโ, mi limito solamente a considerarla come la pratica piรน imbecille del genere umano. Ma dove e da quando al mondo, in tutto il regno animale, si uccidono gli animali per sport? Piattelli o bussolotti non vanno bene, non danno soddisfazione per manifestare la propria bravura? Restiamo sulla definizione di pratica imbecille, cosรฌ non si offende nessuno.
Roberto
