Caro Giovanni, quando si gioca a carte qualche mano si puรฒ anche perdere, pur coltivando la sana aspettativa di vincere la partita. E' cosa umana! Tu invece dai la netta sensazione di non voler perdere neanche una mano, mai, figuriamoci poi la partita. Parti subito a testa bassa, all'attacco, avendo in testa cosa devi rispondere ancor prima di leggere, forte del tuo impianto accusatorio precostituito a cui dai corpo con frasi e parole estrapolate dal contesto del discorso dell'altro. E' un brutto vizio quello di voler adattare le argomentazioni altrui ai propri schemi preconfezionati. Ed รจ inevitabile che in questo modo si possano prendere delle craniate micidiali. Se poi la cantonata la prendo io, sappi che per il male che ti voglio, ne sono felicissimo. Ritornando ai due personaggi riesi, tu fossi stato meno prevenuto, ti saresti ricordato che Ruffini si propose di fare da interprete tra il proprietario (non mi ricordo il nome) di una cantina e alcuni militari di colore delle truppe di liberazione di lingua francese esordendo, rivolto ad un militare: "lui (indicando il padrone della cantina) dare vino a te, tu dare sigarette a me". Al che la frese storica del padrone: "ca##o Ruffรฌ, come lo parli bene il francese tu, ma dove l'hai imparato? L'altro personaggio, il Mercino, noto per il parlar forbito ci ha regalato questo quadretto: respinta la proposta di matrimonio da parte di una signora bene riese e facoltosa esordรฌ: "senta mia cara signora, facciamo cosรฌ, lei si tiene i suoi milioni che io mi tengo i miei cog##oni". Come vedi Giovร ......., era solo una "celia", uno sfottรฒ come ti ho detto alla fine del post, un modo che pensavo tu lo accettassi come spiritoso, per parlar di lingua Francese e di donne corteggiate.
Stammi bene
Caruggine
