[SIZE=4][COLOR=darkblue]ACQUA TRA BORO E BARI [/COLOR] [/SIZE]
Volevamo rispondere all’incredibile comunicato dell’ASA, ma avremmo dovuto ripetere cose che abbiamo già scritto. Per coloro che non le avessero lette, ecco le accuse che noi facciano a chi gestisce i servizi idrici in una sintesi pubblicata da La Nazione di lunedì 26 gennaio 2004, accuse che abbiano ripetuto, più volte, negli anni successivi.
DEROGA PER L·ACQUA AL BORO PROTESTA DEL COMITATO AUTONOMISTA
"Gli amministratori regionali non tengono conto dei diritti degli elbani e per di più ignorano norme importanti che mettono in pericolo la loro salute. Elba 2000 denuncia che la Regione Toscana ·non sta rispettando una norma fondamentale" del decreto legislativo 31/2001 in materia di acque in vigore dal dicembre 20003·. La Regione - afferma il movimento autonomista - non ha
avvertito la popolazione, come espressamente impone la legge (pena la nullità della deroga) del fatto che l·acqua che arriva nelle case non è potabile e che essa viene inviata solo in virtù di una deroga ministeriale. L·accusa è chiarissima: Asa ci manda l·acqua senza avere avvertito la popolazione, non solo, sostiene pure che l’acqua è potabile, assumendosi la gravissima responsabilità di mettere in pericolo la salute dei cittadini”.
Ecco cosa impone la legge: Art. 13 del DL 2 feb2001,n.31
"La regione che si avvale delle deroghe di cui al presente articolo provvede affinché la popolazione interessata sia tempestivamente informata delle deroghe applicate e delle condizioni che le disciplinano. Ove occorra, la regione provvede a fornire raccomandazioni a gruppi specifici di
popolazioni per i quali la deroga possa costituire un rischio particolare. Le informazioni e le raccomandazioni fornite alla popolazioni fanno parte integrante del provvedimento di deroga."
Ma c·è di più: il provvedimento di deroga impone anche alla regione di redigere un piano concreto per fare rientrare l·acqua nella norma. La regione ignora anche questo. Noi ci siamo battuti perché si realizzasse, anche parzialmente, il progetto Marcello Meneghin che avrebbe fornito acqua in abbondanza di ottima qualità, ma il Piano d·Ambito prevede per l·Elba il mantenimento del cordone ombelicale con la Val di Cornia, dove il problema del boro non potrà essere eliminato perché di natura geologica. L’acqua continuerà ad arrivare dalla condotta sottomarina che potrebbe, secondo una perizia della Comunità Montana, cedere in qualsiasi momento.
Questo problema, però, non sembra interessare granché la classe politica locale, da sempre in tutt·altre faccende affaccendata. Nonostante all·Elba ci sia uno dei più alti tassi di partecipazione di medici all·attività amministrativa (in certi periodi, ben tre sindaci su otto erano medici) l·attenzione degli amministratori per la salute pubblica non pare certo essere mai stata tra le più elevate (vedi anche la vicenda dei blocchi Esaom).
[COLOR=darkblue]
Elba 2000 [/COLOR]