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Mio caro Gresp, ormai è noto che le battute di Berlusconi non fanno ridere nessuno. Ma se a lui piacciono, lasciamogliele dire, anche perché il “nostro” è cresciuto nella convinzione che il suo humour da oratorio sia il massimo della simpatia. Capirai, anni di battute dette e ridette nelle cene di lavoro, dove decine o centinaia di collaboratori, ad ogni sua parola, si scompisciano dalle risate, lo hanno convinto di essere il re dell’umorismo. Ma che sarà mai! Sacrifichiamoci pazientemente pensando ai suoi meriti, che non sono pochi. Una cosa, però, è stupefacente: mentre in America la battuta stupidina su Obama, almeno per ora, non ha riscosso commenti significativi, qui da noi le solite vestali del buonismo e del politicamente corretto hanno cominciato a stracciarsi le vesti. Soprattutto quegli esponenti del PD che spandono sarcasmo a piene mani sui difetti fisici degli avversari. Ricordati di Brunetta, definito “energumeno tascabile” proprio dal “Leader Massimo" del buonismo!