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COMUNE UNICO
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Il movimento ARCIPELAGO LIBERO, da sempre sostiene la necessità (urgente) di organizzare il territorio dell’Isola d’Elba in un solo Comune, simbolo di unione e legame del popolo elbano allo stesso destino, ma anche necessario per il coordinamento armonioso (unitario, mirato al solo interesse dell’Elba) della sua gestione.
I sentimenti campanilistici che attualmente possono distorcere l’obbiettivo vanno rassicurati con il buonsenso, con la voglia di progredire, con la fiducia delle proprie capacità; insomma il nostro COMUNE va pensato come la città di Siena, un municipio che gestisce e coordina il suo territorio diviso in CONTRADE, dove ognuna mantiene la sua storia, la sua forza e tradizione nonché la sua autonomia specifica.
Questo nostro intervento, non vuole elencare i vantaggi di questa operazione di trasformazione (anche culturale), e nemmeno ignora gli svantaggi che un tale accorpamento arrecherà (inizialmente) alla popolazione, di certo è che il COMUNE UNICO nella contabilità “dare-avere” porterà all’Elba un vantaggio evidente e sostanziale, se non altro nelle scelte unitarie, nell’autodeterminazione e nella gestione virtuosa del territorio;
questo intervento dunque, vuole solamente rispondere ad alcune considerazioni sull’argomento pubblicate recentemente sui canali mediatici:
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Opinione (anonima) pubblicata su Tirreno Elba News il 7.11.2008. [COLOR=BLUE][SIZE=3]
UN SOLO SINDACO ELBANO NON HA SENSO, ECCO PERCHE’ (sarebbe devastante).
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Dopo averla letta due volte ci siamo domandati con quale spirito, con quali argomenti, con quale logica vengono proposte le considerazioni (da delirio) che riportiamo in parte:
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La proposta del Comune unico dell’Elba è palesemente priva di senso.
Come lo sono gli argomenti più gettonati dai “comunicisti”.
Uno più inconsistente dell’altro.
Il primo : avremo più ascolto da Regione e Provincia. E’ evidente già in questa tesi che il problema è il mancato ascolto di Regione e Provincia, e su quello sarebbe necessario mobilitarci.
Secondo argomento : la crisi economica dell’Elba.
Bene: dovremmo finirla di autoflagellarci, il turismo elbano è in difficoltà per il generale caso dei consumi, e per le dinamiche recessive, non per il numero troppo alto degli assessori.
Terzo argomento : il prodotto Elba. Chi lo usa non sa quello che dice. La Versilia è un grande prodotto turistico, come la Maremma, e non sono Comuni unici. La promozione turistica non spetta ai Comuni, le cui competenze in materia sono ridottissime, per non dire inesistenti. Esiste, pagata da tutti, un’agenzia per il turismo. Anche qui: se non funziona facciamola funzionare. Che c’entra il Comune unico.
Ultimo argomento : siamo litigiosi. Cerchiamo di andare d’accordo. Forse gli altri sindaci sono più concordi? Sciocchezze. Si vuole un sindaco solo perché può essere ancor meglio controllato dalla regione, con lusinghe o minacce
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Il ragionamento (?) continua sullo stesso tono fino alla fine ( vi invitiamo a leggere questa perla di sapere che abbiamo copiato e pubblicato sul nostro sito: ([URL]http://www.tenews.it/visualizzazione/articolo.asp?IdArticolo=22808[/URL]).
Comunque, rileggendo bene queste considerazioni, dobbiamo riconoscere che lo scrittore una cosa l’ha indovinata, quella di non firmare l’articolo.
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Stefano Martinenghi - Pubblicazione su Tirreno Elba News dell’ 8/11/2008[COLOR=BLUE][SIZE=3]
"L·ESTINSIONE DEI COMUNI SAREBBE UN DANNO ULTERIORE" [/COLOR][/SIZE]
per leggere l·articolo([URL]http://www.tenews.it/visualizzazione/articolo.asp?IdArticolo=22921[/URL])
Carissimo Martinenghi, l’attuale frazionamento elbano in otto Comuni ha origine alla fine del 1800 quando i collegamenti, i trasporti, la comunicazione, l’alfabetizzazione erano ben diversi dagli attuali e dalle immagini Tv ed Internet. Oggi al contrario, sia per l’economia standardizzata (all’Elba) sia per la programmazione adeguata che ne consegue, questo territorio ha bisogno di una regia, di una conduzione unitaria forte e coesa per resistere alle pressioni esercitate dalla Regione,dalla Provincia, dal Parco Nazionale, dalla Port-autority, dalla (quasi ex) Comunità Montana, per non parlare dalla pressione politica esercitata dai distretti di Livorno e Piombino.
Una prima(apparente) soluzione può essere quella che tu indichi, ridurre i Comuni e istituire la Provincia sul Territorio insulare per il loro governo.
Arcipelago libero ha provveduto a presentare il 28 marzo 2007 la Proposta di legge n. 2465 “Istituzione della provincia dell·Arcipelago toscano” tramite il Deputato Lucio Barani, a tutt’oggi ignorata (insieme ad altre cinquantaquattro richieste analoghe).
vedi: [URL]http://www.arcipelagolibero.it/Provincia%20arcipelago.pdf[/URL]
Apparente soluzione perché effettivamente potrebbe funzionare solo nel caso di una Provincia a Statuto Speciale (ma realizzabile solo in una Regione a Statuto Speciale) quindi impensabile per noi toscani.
Una difficoltà ulteriore è data poi dalla legge 267-del 2000 (che tu citi con tanta padronanza) dove per esempio l’articolo 21/(e) recita:
“di norma, la popolazione delle province risultanti dalle modificazioni territoriali non deve essere inferiore a 200.000 abitanti”
Certamente questo non sarebbe il vero problema se non fosse che l’attuale governo, ha inserito nel suo programma elettorale, l’eliminazione delle Provincie ritenute inutili e costose.
(Non pensiamo sia per il momento un programma attuabile, ma figuriamoci l’approvazione di una nuova Provincia).
Così ritorniamo allo “strattagemma” del COMUNE UNICO, realizzabile velocemente e in modo democratico (cioè per volontà esclusiva della popolazione elbana tramite referendum previsto dalla Regione Toscana) e non per concessione politica (che crediamo utopica). Il COMUNE UNICO non risolve tutti i problemi ma è un BEL passo avanti, è certamente uno strumento migliore dell’unione dei Comuni.
Ancora un particolare, non capiamo come dalla fusione dei Comuni Elbani, possa trarre beneficio solo Livorno. Noi siamo convinti che il beneficio sia per la comunità dell’Isola d’Elba, e tanto per citare la nota 267, l’art 15 (3) dice:
“Al fine di favorire la fusione dei comuni, oltre ai contributi della regione, lo Stato eroga, per i dieci anni successivi alla fusione stessa, appositi contributi straordinari commisurati ad una quota dei trasferimenti spettanti ai singoli comuni che si fondono.”
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Infine, ci permettiamo di suggerire a tutti i cittadini dell’Elba, alle Iistituzioni, alle Organizzazioni, che esprimendosi a favore o contro l’istituzione del COMUNE UNICO, dovrebbero anche fornire una relazione a sostegno della loro tesi
“ sulla modalità della costituzione, sui vantaggi e le perdite che beneficeremo o perderemo, sul guadagno economico, sulla gestione del territorio, sui benefici della programmazione omogenea, sulla nuova forza di rappresentatività “
Arcipelago Libero sta ultimando la sua relazione e in attesa della diffusione tra le famiglie, sarebbe felice ed interessato a leggere e confrontarsi con quelle redatte dai vari gruppi a favore o contro questo magnifico progetto.
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Arcipelago Libero
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