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Stefano Martinenghi da Campo nell'Elba pubblicato il 30 Aprile 2025 alle 12:09
Ringraziamo i numerosi Elbani, turisti e clienti che ci hanno manifestato la loro solidarieta' per la perdita dei sessantennali Bagni Barbatoja, che auspichiamo momentanea perche' non intendiamo rinunciare a far valere i nostri diritti. Nei giorni scorsi abbiamo depositato i ricorsi per la revocazione delle sentenze del Consiglio di Stato (per errore di fatto ai sensi art. 395 punto 4 del c.p.c.), per la ragione che, ha scritto il nostro avvocato: "non corrisponde ai fatti di causa, per come accertati e documentati, che la sentenza n. 3089/24 (oggetto della revocazione RG 6585/24, decisa con sentenza n.3163/25) abbia โ€œโ€ฆโ€ฆ. deciso la causa sulla base dello stato dei fatti descritto dal CTU, e non in base al verbale di sopralluogo redatto dal tecnico comunale, oggetto di procedimento penaleโ€ (cosรฌ, testualmente, nella sentenza n. 3163/25, pag. 5). Se, come scrivono i giudici del Consiglio di Stato, la causa fosse stata decisa sulla base della CTU, allora l'avremmo vinta, perche' il Genio civile all'opposto ha scritto che i manufatti erano precari e facilmente amovibili e dunque legittimamente posati ai sensi della vigente normativa (vedi allegato 1). Per i nostri legali si tratta di un errore revocatorio, tenuto anche conto che: 1) per la normativa edilizia e la giurisprudenza del Consiglio di Stato dei pergolati precari, facilmente amovibili e privi di pareti e copertura come i nostri rilevati dal Genio civile non necessitano di permesso a costruire; 2) il Genio civile, dopo la CTU del 2021, ha rilasciato anche autorizzazione idraulica n. 15879/2022 che ha confermato la precarieta', amovibilita' e conformita' edilizia e idraulica dello stabilimento balneare ai sensi della vigente normativa regionale. Siamo dunque in presenza di un PARADOSSO GIURIDICO che ci auguriamo venga risolto dagli stessi giudici amministrativi che lo hanno creato, perche' i manufatti precari posati nel 2019 con progetto approvato nel 2017 da tutti gli Enti competenti sono stati qualificati "costruzioni edilizie" abusive da demolire dal Comune e dai giudici amministrativi, nonostante il Genio civile - il massimo Ente nazionale competente in materia edilizia e idraulica - su incarico degli stessi giudici abbia escluso tre volte (la terza sentito in Procura) che i manufatti dei Bagni Barbatoja possano essere costruzioni edilizie abusive in quanto accertato precari, facilmente amovibili e dunque legittimi ai sensi della vigente normativa regionale. Lo abbiamo dimostrato in concreto smontandoli in pochi giorni con regolare CIL nel settembre 2021 e in questa Pasqua. Se a tutto cio' si aggiunge che nel 2023 il Comune sequestro' lo stabilimento balneare per abusiva occupazione del demanio marittimo (ai sensi dell'art. 1161 cod. nav.) con provvedimento che fu annullato dal giudice con ordinanza confermata dal Tribunale del riesame di Livorno (vedi allegato 2) e resa definitiva dalla Cassazione sez. III, con motivazioni che confermarono la vigenza ex lege delle concessioni e che l'esercizio dei Bagni Barbatoja era legittimo, si comprendera' il nostro disorientamento di cittadini. Per queste ragioni non ci riteniamo degli "abusivi" come qualcuno ha scritto (per comprensibile ignoranza dei fatti o altro), ma delle "vittime" di un "corto circuito" giudiziario scoppiato tra le 5 Autorita' che hanno dichiarato che I BAGNI BARBATOJA SONO LEGITTIMI E CONFORMI SOTTO OGNI PROFILO (1ยฐ Genio civile di Grosseto incaricato dal TAR in CTU di aprile 2021; 2ยฐ Genio di Livorno in Aut. Idraulica 15879 di agosto 2022; 3ยฐ Relazione Hydrogeo approvata dalla Regione e dal Comune nel maggio 2022; 4ยฐ Tribunale penale di Livorno con Ordinanza di maggio 2023, 5ยฐ Cassazione nel gennaio 2024) e le 2 Autorita' che hanno disconosciuto perizie, autorizzazioni e sentenze dei colleghi per sentenziare al contrario di essi (TAR nel 2021 e Consiglio di Stato nel 2024 e 2025). Per questi motivi, se le revocazioni delle sentenze saranno rigettate dagli stessi giudici del Consiglio di Stato che le hanno emesse, percorreremo le altre vie messe a disposizione in ogni sede dal sistema giudiziario nazionale e internazionale. Famiglia Martinenghi
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