Caro Fabio,
che lโacqua sia un bene di proprietร di chi ha soldi che ne puรฒ prelevare gratuitamente quanta ne vuole, almeno allโElba, non รจ un diritto, bensรฌ un sopruso permesso dalle amministrazioni per meschini calcoli di ritorno del consenso politico.
Parlando invece di diritto e di civiltร , soprattutto quando la risorsa idrica scarseggia come all'Elba, per tua e โvostraโ conoscenza, riporto:
Il diritto allโacqua viene riconosciuto come โun diritto umano universale e fondamentaleโ, estensione del diritto alla vita affermato nellโarticolo 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti dellโUomo del 1948 e parte integrante del diritto โad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della famigliaโ โ sancito nellโarticolo 25 della stessa Dichiarazione.
Nel luglio del 2010 lโAssemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione 64/292, la quale sancisce che โil diritto allโacqua potabile ed ai servizi igienico sanitari รจ un diritto dellโuomo essenziale alla qualitร della vita ed allโesercizio di tutti i diritti dellโuomoโ.
Il diritto allโacqua viene quindi riconosciuto nella sua imprescindibilitร dalla vita umana, in quanto essenziale per la dignitร della persona e per il pieno godimento della vita. Nello stesso anno, inoltre, il Consiglio per i Diritti Umani, organo sussidiario dellโAssemblea Generale delle Nazioni Unite, ha approvato la risoluzione 15/19 la quale afferma che โil diritto fondamentale allโacqua ed ai servizio igienico-sanitari si associa al diritto ad una vita dignitosa ed รจ indissolubilmente legata a migliorare lo stato della salute fisica e mentale ed ai servizi igienico sanitari in quanto diritto alla vita ed alla dignitร โ.
Da questo non รจ difficile dedurre che l'acqua non puรฒ essere un bene ad appannaggio, per dipiรน gratuito, di coloro che hanno disponibilitร di soldi tali da farsi tutti i pozzi che vogliono e dove vogliono.
Spero che tu abbia il buon senso di non rispondere che 'la legge lo permette'.
Silvano F.