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Luciano Rossi da portoferraio pubblicato il 3 Ottobre 2022 alle 12:02
Nonostante la piรน totale disorganizzazione sta per ripartire il teatrino congressuale del P.D. Tra qualche mese i dem saranno chiamati a eleggere un nuovo segretario al posto di Enrico Letta, che non sarร  della partita dopo la Caporetto del 25 settembre. Giร  ora illustri e meno illustri personaggi si autocandidano a ricoprirne il ruolo, lโ€™undicesimo dal 2007, quando la Margherita di Rutelli e i Democratici di Sinistra, peraltro espressioni di esperienze giร  decadute, confluirono e partorirono lโ€™attuale Partito Democratico. Da allora il vuoto, nessuna identitร , nessun progetto politico da perseguire se non quello di rinnovare se stessi, e a nulla sono servite le varie iniziative dei Bersani, Orfini, Zingaretti ecc. per tenere a freno le velleitร  dei tanti capimastri, solo desiderosi di visibilitร  e soprattutto di una fetta, grande o piccola che fosse di potere. E tutto รจ stato fatto, programmato e deciso in base al potere, non piรน guardando alle necessitร  della gente, di quella che la mattina si alza allโ€™alba per andare a lavorare, magari sottopagata, e magari rischiando la vita, o alla moltitudine in cerca di occupazione, o ai mille altri problemi di questo paese che, senza mai aver vinto unโ€™elezione governano da 10 anni. E lโ€™attuale problema del P.D. non sta nella segreteria, ma nella sua progressiva perdita identitaria che ha cercato di nascondere agli occhi del suo elettorato attraverso un costante ed inutile tentativo di screditare lโ€™avversario politico, (qualche anno fa riuscito tramite la magistratura, e gli infiniti procedimenti a carico di Berlusconi ne sono una prova lampante), oggi evocando rigurgiti fascistoidi, i campi di concentramento, le braccia tese o fiamme tricolori. Una propaganda che รจ servita solo a rinsaldare convincimenti in atavici compagni o nella loro acritica prole. Che dire poi dellโ€™immenso carico di odio che si รจ scatenato non solo e non tanto prima, quanto soprattutto dopo le elezioni, da parte di quellโ€™intelligenza radical chic, meglio se tradotto in โ€œsinistra e cavialeโ€ che, senza pudore ha dato degli idioti agli italiani che avevano dissentito dal loro pensiero, poi hanno scaricato su quella donna, che da sola ha scalato la montagna del potere fino a raggiungerne la vetta piรน alta, una altrettanto grande montagna di odio turpe e spregevole, degno di quel pattume umano che oggi รจ il simbolo elitario e milionario della sinistra. Ed il risultato รจ stato quello di caricare di simpatie il loro bersaglio. Letta non รจ che lโ€™ultimo capro espiatorio di una gruppo che Zingaretti ha lascito scrivendo: โ€œMi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretarioโ€ฆ. si parli solo di poltrone e primarie, quando in Italia โ€ฆ.cโ€™รจ il problema del lavoro, degli investimenti e la necessitร  di ricostruire una speranza soprattutto per le nuove generazioniโ€. Ed ora il rito si ripete: un nuovo segretario per una consuetudine di gattopardesca memoria: โ€œil segretario deve cambiare perchรฉ tutto resti come primaโ€. E continueremo a vedere le stesse facce e sentire gli stessi nomi. Bene cosรฌ!
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