Chi appoggia chi?
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_34/voto.JPG[/IMGSX] Come ogni quinquennio, in prossimità delle elezioni, si dibatte su chi appoggia chi, nella candidatura a Sindaco di Campo, nel tentativo, un po’ strumentale, di direzionare voti politico-ideologici in un contesto elettorale in cui l’ideologia c’entra veramente poco, ma c’entra la visione locale, che è ben diversa cosa.
E’ comprensibile che i partiti politici tentino di avere un ruolo per dare ragione della propria esistenza a livello locale, e questo è assolutamente legittimo. Ma è altrettanto vero che il rischio è che ci si renda ridicoli (come è già successo) con roboanti proclami, che altro non si rivelano essere successivamente montagne che puntualmente partoriscono topolini (intesi come poche unità di voti).
La situazione campese è ben chiara.
Da una parte c’è un Sindaco uscente, politicamente laico, che in questi anni, già fin dall’inizio della campagna elettorale del 2017, ha sottolineato come la sua principale cifra politica sia caratterizzata dalla totale laicità rispetto a partiti ed ideologie. In questi anni di governo questo sua linea fuori dagli schemi ideologici è stata coerentemente confermata e, se necessario, si è rafforzata.
Montauti è stato sindaco fuori da qualsiasi schema politico e, per questo, ha creato forse un po’ imbarazzo fra i pochi rappresentati di partito di centro destra che speravano in una politica più vicine a tali istanze (ma poi quali istanze, a livello locale?).
Montauti e la sua giunta hanno messo al centro della propria azione politica la COMUNITA’ CAMPESE .
I risultati parlano chiaro: rinnovamento infrastrutturale e logistico del porto (che piaccia o no quest’ultimo punto ai padroncini locali delegittimati da un ruolo che di cui si erano forse indebitamente appropriati), fortissimo rilancio dell’isola di Pianosa, praticamente da sempre abbandonata (anche attraverso la redazione del nuovo regolamento degli usi civici e di un nuovo statuto, con la creazione di un’amministrazione separata dell’isola). Dopo più di quarant’anni, l’amministrazione campese ha ricostituito l’ufficio di piano ed iniziato una nuova pianificazione urbanistica, attraverso la redazione degli strumenti del piano strutturale e piano operativo, in modo da permettere una visione moderna di sviluppo del territorio, incredibilmente fermo agli anni ‘70. Sono stati molti gli interventi nei lavori pubblici (asfaltature, nuove illuminazioni).
In tutto ciò si è marcatamente delineato quello che è stato un carattere distintivo della amministrazione Montauti, la difesa e tutela del territorio, come è emerso nelle forti prese di posizione su Capo Poro e su Pianosa stessa, ma anche la valutazione riguardo l’allungamento della pista dell’aeroporto, per cui il sindaco ha richiesto un’approfondita analisi dei costi e benefici.
In questo contesto è normale che anche una parte della comunità della sinistra campese possa aver accolto favorevolmente l’azione del sindaco uscente. Nulla di male, anzi reputo sia un segnale politico importante, che lo stesso esponente del PD locale, tra l’altro figura di spicco a livello provinciale e regionale, possa sposare la politica del Sindaco laico, anche attraverso l’integrazione con persone a lui vicino, che possano rappresentare un valore aggiunto al gruppo uscente.
Dove è il vulnus, evidenziato da poche prèfiche locali che si stanno stracciando le vesti? In un passato molto recente (e attuale), a livello nazionale, la Lega ha governato con i 5 stelle, i 5 stelle hanno governato con il PD e adesso la Lega governa con il PD, che governa con il 5stelle che governa con Forza Italia che al mercato mio padre comprò..
Che quindi, da una parte di politica partitica poco illuminata si levino voci scandalose sull'appoggio esterno di esponenti locali diversi dei partiti al sindaco laico che ha governato bene, è veramente ridicolo.
La scelta di alcuni esponenti locali di partiti, non solo non è scandalosa, ma è elemento virtuoso perché gli stessi hanno deciso di fare un passo di lato, a favore della propria comunità.
Dall’altra parte della contesa c’è qualcosa di molto particolare. C’è un candidato recidivo, (ma legittimato nella sua scelta) che ha palesemente poco seguito nella comunità campese (come dimostrato dai risultati elettorali degli ultimi anni ma anche scarso seguito locale nelle sue rare esternazioni) e tenta di giocare disperatamente la carta, a mio giudizio fallimentare e autolesionista, dell’appoggio di un centrodestra portoferraiese, livornese o fiorentino. Il buon Lanera, unico finora effettivamente a metterci la faccia, ha già dato l’appoggio a Galli, ma è un appoggio che ha poco di campese e che sembra malcelare la necessità di un (legittimo) controllo politica della nostra comunità locale e dei suoi interessantissimi asset economici da parte di personaggi fuori dalla sfera campese. Questo è talmente vero che Ruggero Barbetti, dello stesso partito di Lanera, ha già espresso l’assoluto proprio endorsement a favore del Sindaco Montauti, ben consapevole, da uomo politico navigato ma soprattutto legato alle istanze delle comunità locali, che ogni territorio ha diritto di essere governato mettendo in primo piano i bisogni di quello stesso territorio, sviluppando poi politiche sovracomunali virtuose, tramite sinergie intercomunali e sovraordinate, ma senza alcun complesso di inferiorità verso nessuno. Ed è chiaro che, a mio parere, il Barbetti svetta rispetto a Lanera. Come sempre ha svettato rispetto ad altri nella analisi della politica locale, a prescindere dalla sua appartenenza politica.
Discorso simile vale per Forza Italia. La componente locale del partito rappresentata da uno storico politico campese, che ha sempre avuto comunque un buon seguito (ex consigliere comunale ed ex assessore) è stata completamente sovrastata e emarginata dalle scelte del coordinatore elbano già vicesindaco di Portoferraio, sicuramente lontanissimo dalle dinamiche campesi e dalla cecinese presidente provinciale che, per arrivare a Campo, necessita del navigatore.
L’eventuale appoggio di Forza Italia al Galli (che ancora deve essere espresso ma sembra essere passato da corridoi fiorentini) rappresenta ennesima manovra continentale che con le dinamiche campesi non c’entra assolutamente nulla. Non è un caso che il coordinatore campese, per tale motivo sembra si sia dimesso ed uscito dal partito forzista (e non poteva fare altrimenti).
Infine due parole sulla Lega che esprime non solo il consigliere regionale ma anche un forte consigliere uscente. Entrambi sono persone estremamente accorte e politicamente preparate. Probabilmente il governo Montauti ha forse deluso parzialmente le aspettative di alcuni leghisti che probabilmente aspettavano un coinvolgimento diverso, sottovalutando la già citata proverbiale laicitàdell’architetto Sindaco. Ma è anche vero che entrambi hanno fortemente appoggiato il Sindaco nelle precedenti elezioni e nessuno è uscito da quella amministrazione. E’ difficile giustificare un mancato appoggio, dopo 5 anni di amministrazione, che ha comunque raccolto soddisfazione da gran parte della comunità campese. Risultato che può essere sicuramente rivendicato anche dalla Lega campese, che ha in parte scelto e sostenuto l’attuale sindaco.
Il fatto che siano mancati competitor all’attuale ricandidato sindaco (a parte il sempiterno Galli), dimostra come ci sia nel paese la consapevolezza di una grande forza intrinseca del sindaco e della giunta uscente e soprattutto la necessità di continuare un lavoro che ha portato ottimi risultati (nonostante la pandemia Covid che è stata terribilmente deleteria per le tutte le amministrazioni). locali). Ma soprattutto sembra vi sia davvero la necessità di una politica di continuità che possa continuare un lavoro fin qui ben fatto
A mio parere quindi, la politica locale, intesa come espressione partitica, sta dimostrando una grande maturità, ed una capacità di lettura della situazione ben più virtuosa ed evoluta dei politici esterni a cui darei il consiglio (non richiesto) di evitare pericolosi endorsement verso candidati che hanno già dimostrato in passato una enorme debolezza. Anche perché credo che non si possa continuare a perdere e non prenderne mai atto.. e a un certo punto, bisogna che qualcuno, a livello provinciale, si prenda le responsabilità delle seriali sconfitte