[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_34/palombi.JPG[/IMGSX] La ringrazio per la replica pacata, che stride un poโ con la mia scrittura un poโ tranciante, ma credo giustificata dalla dialettica politica e dalla serietร dellโargomento in questione.
Ribatto punto per punto su punto quanto da lei asserito, ma solo per amore della discussione, sperando di non annoiare.
Per quanto il voto dei giovani si sia orientato in passato verso il SIโ รจ statisticamente impossibile che i nuovi aventi diritti di voto (che saranno poche decine, fermo restando che votino tutti SI), possano riempire il gap di 2500 voti a favore del No, espresso nel precedente referendum del 2013. Per me questo รจ impensabile, a meno che una forte percentuale di elbani abbiano cambiato idea, cosa assolutamente irrealizzabile, soprattutto in considerazione di un voto di opinione cosi radicato nel territorio. Lโesempio di Rio non puรฒ essere preso come riferimento, proprio per le caratteristiche peculiari della fusione tra i due comuni, che erano accomunati giร in passato da una storia ed un senso di appartenenza comune, che ha favorito la fusione. Cosa che non puรฒ riguardare comuni e territori cosi antropologicamente diversi come, ad esempio, Campo nellโElba e Porto Azzurro. Lโesperienza virtuosa di Rio puรฒ eventualmente rilanciare la discussione sulla fusione di alcuni comuni vicini come quelli di Marciana Marina e Marciana alta, ma giร diventa meno calzante se si aggiunge Campo nellโElba, per lโistituzione del comune unico dellโ Elba Ovest.
Eโ altresรฌ chiaro, per motivi aritmetici, che Portoferraio diverrebbe sede del Municipio e accorperebbe tutti i poteri. Eโ vero che Portoferraio non ha la maggioranza assoluta ed ha perso il referendum, ma รจ altrettanto vero che nel referendum la scelta รจ dicotomica (o si o no) per cui vince la maggioranza, mentre per altre decisioni, il frazionamento del resto dei Comuni dellโisola รจ tale che la rappresentanza politica avrebbe totale centralitร sul capoluogo.
Per quello che riguarda i fondi, esistono molte tipologie di bandi. Per i comuni al di sopra di 30.000 abitanti, ma anche per piccoli comuni sotto i 5.000 e altrettanto per i comuni piccoli che possono copartecipare per raggiungere una numerositร richiesta. A proposito di urbanistica, ad esempio la Regione cofinanzia quei piani strutturali che sono redatti in copianificazoine tra comuni. Il mondo dei bandi (Europei, statali, regionali) รจ un mare magnum in cui quello che manca, non รจ la ricchezza e la variabilitร degli stessi, ma la difficoltร (ed a volte lโincapacitร ) di accedervi e di vincerli. Ed รจ qui che la classe politica dovrebbe fare la differenza.
Io sono un forte fautore delle gestioni associate che possono permettere il raggiungimento di obiettivi comuni, anche per quello che riguarda le linee di senza necessitร di una pseudosemplificazione amministrativa che allontanerebbe ulteriormente il cittadino dalle istituzioni
Sul resto non posso che darle ragione, ma la qualitร degli amministratori non dipende dalla estensione del territorio, perchรฉ la capacitร di rendere efficiente e moderno un Comune puรฒ essere espressa anche da un amministratore illuminato di un piccolo comune. Maggiore sarebbe il rischio di avere un amministratore non illuminato per tutta lโisola, che magari non รจ in grado nemmeno di far fare la camera per il bimbo a cui lei fa riferimento.
Anche in questo caso, la gestione associata e la capacitร consorziale dei singoli comuni di un territorio puรฒ essere la soluzione giusta, perchรฉ le decisioni politiche sarebbero espressione di confronti e sintesi di piรน idee, che si spera non siano tutte sbagliate.