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Paolo Di Pirro da Marciana Marina pubblicato il 7 Febbraio 2022 alle 11:43
Piano Strutturale Intercomunale di Marciana e Marciana Marina : peccato, un'occasione persa. [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/pianetto.JPG[/IMGSX] Le attese e l'interesse per il Piano Strutturale Intercomunale di Marciana e Marciana Marina erano certamente grandi e fondate, in virtรน di molti significativi elementi, tutti sintetizzabili nella natura stessa del Piano vocato a delineare le scelte strategiche di sviluppo e di gestione del territorio nel rispetto della sua identitร  culturale, ambientale e paesaggistica, a indicare la strada per la valorizzazione delle risorse disponibili in funzione di uno sviluppo economico e sociale sostenibile, oltre ad una rilevante serie di proposte urbanistiche filtrate sempre sulla base della sostenibilitร  e degli obiettivi sociali. Tutto questo, nel caso specifico, in un contesto di bacino estremamente prezioso, differenziato e complesso che annovera centri urbani, coste, entroterra di varia orografia, risorse ambientali e paesaggistiche uniche e delicate, attivitร  ed esigenze socioeconomiche articolate, aspettative per le nuove generazioni ed obblighi verso di esse. Ad aumentare le attese concorrevano l'ambizioso carattere โ€œIntercomunaleโ€, tra Marciana e Marciana Marina, il particolare momento storico in cui, finalmente, politica mondiale, coscienza civile ed opinione pubblica convergono, anche a livello normativo, sulla necessitร  di raggiungere adeguati livelli di sostenibilitร  ambientale e di pensare a nuovi modelli di sviluppo, e ad una superiore qualitร  della vita. A quest'ultimo riguardo sarebbe (o sarebbe stato) necessario ricordare, o leggere, gli obiettivi dell'Agenda 2030 a cura dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, che avrebbero potuto ispirare il Piano Strutturale in questione, nel merito e nella sua organizzazione. In sostanza, uno scenario estremamente stimolante, nuovo, moderno e ricco di potenzialitร  politiche e progettuali, l'occasione per un laboratorio di idee e di innovazioni politiche, ancora, funzionali e realizzative. Invece, la montagna ha partorito un topolino, sarebbe il caso di dire, per di piรน di โ€ฆ. cemento, ed un Piano Strutturale ridotto, nel caso, alla stregua di altri e meno ambiziosi strumenti urbanistici. Tutta la cosiddetta programmazione appare esclusivamente riconducibile a tabelle di numeri, di volumi in metri cubi e di superfici in metri quadri, senza che tutto ciรฒ, peraltro, venga collocato e giustificato in direttrici di sviluppo od in altre direttrici strategiche e funzionali. La cosiddetta โ€œProgrammazioneโ€ รจ esclusivamente cementizia, che si voglia o no, ed รจ cosรฌ dettagliata e, in qualche caso, di dimensioni cosรฌ minimali, da apparire piรน consona a sanatorie specifiche di interventi edilizi. Nella sostanza un'occasione persa che probabilmente testimonia la mancanza di idee e di sogni nella politica, senza che ciรฒ abbia nulla a che fare con il COVID per caritร , l'assenza di coraggio nel percorrere strade nuove verso una reale, fattibile, vantaggiosa economia verde in un'isola che a ciรฒ sembrerebbe assolutamente vocata. Resta solo da augurarsi che la politica elbana sappia, prima o poi, cogliere l'occasione di percorrere le nuove strade e di sviluppare idee meno dannosamente conservatrici.
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