Sul quotidiano la Repubblica di oggi, cronaca regionale, si da conto di 2 sentenze del TAR avverse a due strutture turistico - ricettive, in merito a pareri di dineigo ai progetti emessi dalla soprintendenza competente in applicazione del PIT e delle normative nazionali e regionali conensse.
Siamo arrivati al punto critico che la Regione Toscana ha per scelta politica del goveratore Rossi non ha voluto vedere e sul quale non ha voluto ascoltare nessuno, quasi in un delirio di ammiccamenti amorosi agli ambientalisti e ad una specifica "setta" di urbanisti. il fatto รจ che con il PIT si รจ ridato un enorme potere alle soprintendenze che sono state il vero dominus negli anni precedenti della distruzione del paesaggio, perchรจ se i comuni pianificavano magari sbagliando e prevedendo costruzioni, erano le soprintendenze che approvano i progetti, almeno dove i vincoli c'erano giร prima del PIT come all'Elba per sesemplificare. Ma il vero problema รจ che le soprintendenze agiscono al di fuori di una qualsivoglia logica sociale ed economica con il rischio concreto ormai di comprimere investimenti ed occupazione in funzione di pareri espressi da oscuri funzionari ed avallati dai soprintendi che molto spesso non hanno visto che in fotografia il rerritorio di cui parlano, cioรจ non l'hanno, ne visto, ne vissuto, ma si sentono titolati ad esprimere sentenze.
allora c'รจ una domanda che interessa e molto dato atto che il territorio ha necessitร di qualificazione soprattutto per rigenerare l'offerta turistica: cosa intende fare la Regione Toscana e di conerso i comuni intendono stare zitti? e le associazioni di categorie?