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isolanoinnamorato da li pubblicato il 20 Agosto 2021 alle 9:53
Piccole lezioni di ambientalismo [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_31/cicca.JPG[/IMGSX] Articolo 10 della legge 353 del 2010: comma 1. "Le zone boscate ed i pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente allโ€™incendio per almeno quindici anni. รˆ comunque consentita la costruzione di opere pubbliche necessarie alla salvaguardia della pubblica incolumitร  e dellโ€™ambienteโ€ฆโ€ฆโ€ฆโ€ฆโ€ฆโ€ฆโ€ฆโ€ฆโ€ฆโ€ฆ..Sono vietate per cinque anni, sui predetti soprassuoli, le attivitร  di rimboschimento e di ingegneria ambientale sostenute con risorse finanziarie pubbliche, salvo specifica autorizzazione concessa dal Ministro dellโ€™ambiente, per le aree naturali protette statali, o dalla regione competente, negli altri casi, per documentate situazioni di dissesto idrogeologico e nelle situazioni in cui sia urgente un intervento per la tutela di particolari valori ambientali e paesaggistici. Sono altresรฌ vietati per dieci anni, limitatamente ai soprassuoli delle zone boscate percorsi dal fuoco, il pascolo e la caccia...." Come dire che se un proprietario di unโ€™area percorsa dal fuoco intende procedere al rimboschimento a sua cura e spesa, in linea generale non lo puรฒ fare. Eโ€™ vero perรฒ che lo puรฒ fare in aree naturali protette statali o regionali previa specifica autorizzazione. Cioรจ, forse lo si puรฒ fare nel territorio del PNAT (la dizione aree naturali protette non รจ chiarissima), non fuori dal PNAT. Eโ€™ giusto non farlo a spese dello stato in linea generale, ma se lโ€™incendio รจ causato da altri, forse un contributo o una defiscalizzazione dellโ€™intervento sarebbe corretta, ma impedire lโ€™intervento sembra veramente assurdo. Questa รจ una piccola norma, ma illumina circa una cultura imperante nel mondo ambientalista. Quella dello statalismo, quella della imposizione di percorsi burocratici che possono essere oggetto di valutazione che spesso dato atto delle competenze dei comuni non sono valutabili e che molti sperano di ricondurre alla sensibile conoscenza delle associazioni ambientaliste talvolta confinante con iniziative delatorie, quella dei lavori pubblici magri in mano a cooperative agricolo-forestale con patente verde. Eโ€™ una notizia minima che il Ministro della transizione ecologica voglia cambiare la norma, perรฒ fa ben sperare circa il superamento di un ambientalismo che oggettivamente รจ stato sequestrato da determinate compagnie, formalmente classificate associazioni ambientaliste rappresentanti interessi generali, tanto che in favore di queste sono stati ritagliati posti nei consigli di amministrazioni di parchi e riserve, anche nella gestione di alcuni servizi probabilmente in barba anche alle leggi sulla affidamento di questi tenuto conto che spesso sussistono in queste gestioni profili economici.
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