Semplicemente assurdo.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_31/35.JPG[/IMGSX] L’intervento di Mazzantinidi Legambiente su turismo e sostenibilità è teatro dell’assurdo.
Lo schema è: troppo poco e noi l’avevamo già detto prima. Non abbiamo firmato il manifesto Elba 35 anche se quelli dell’Acqua dell’Elba sono amici perché quel manifesto è made in GAT.
A ben vedere uno strano modo di fare che fa ipotizzare che ci sia un sistema di relazioni e di conseguenze quantomeno strane.
È indubbio che la ricetta Elba 2035 sia “soft” e che si può fare di più. Ma quel che Mazzantini non può dire perché non conveniente a chi rappresenta è che non si è fatto di più perché Legambiente ha sistematicamente predicato bene e razzolato male.
Infatti Legambiente da una parte propone tutele e vincoli,dal parco all’area marina protetta, invoca energie alternative , corretto ciclo delle acque, etc. dall’altra dimentica che un ostacolo alla realizzazione è stata proprio quell’associazione: contro i campi fotovoltaici, contro l’eolico, contro l’estensione di aree di protezione del mare diverse magari come quelle per l’area dello Scoglietto di Portoferraio.
Di fronte a quelli che possono essere anche piccoli passi rispolvera massimalismo ed opposizione come se le idee che non sono prodotte dal cigno verde vadano combattute per una questione di primato.
Si potrebbe anche capire,se forse hanno necessità di iscrizioni per stare a galla (ma il Cigno verde ha tante relazioni anche economiche a giro), ma non si comprende tentenuto conto del ruolo che una associazione come questa poteva avere.
D’altra parte lo schema operativo è anche quello di applicare all’isola considerazioni che riguardano altrove per giustificare le proprie posizioni come nel caso dei commenti sul rapporto ISRPA sul consumo di suolo che niente dice di specifico sull’isola. Lo schema è quelle di far dimenticare posizioni che hanno fatto e fanno male all’isola e alla sua tutela, come quelle a totale difesa del PIT, che hanno l’evidente conseguenza di consentire ancora la realizzazione di metri cubi per fare villette richieste come prime case e poi affittate senza controllare quanta gente ci finisce dentro e penalizzare le attività produttive, gli alberghi.
Si potrebbe continuare così? Forse si, se il problema è ricercare soluzioni, ma piazzare bandierine, su tutto e per tutto. Per questo è essenziale distinguersi dall’altro anche se poi non si fa niente perché magari abbiamo fatto in modo di garantirci la possibilità di dire noi l’avevamo già detto e andava fatto prima.
Sarà poco il patto Elba 2035 , ma è ragionando insieme senza voler imporre la propria idea e la propria posizione partendo dal rivendicarla dicendo l’avevo detto che si fanno passi avanti. Ci dica Legambiente come si fa a qualificare le strutture ricettive, come si controllano le case sovraffollate date in affitto, come si garantisce la sicurezza di chi vuole andare al mare e da qualche parte deve lasciare l’auto, come si fa a produrre sull’isola energia pulita. Non enunciando che esiste il fotovoltaico o l’eolico, per esempio, ma dicendo come e dove poterlo fare, come si gestisce il turismo nautico magari anche con una rete di porti o approdi dove si scaricano ecologicamente rifiuti, reflui, acque di sentina, e così via discorrendo.
Altrimenti le prese di posizione sono semplicemente uno specchio per gli allocchi.